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Cinema Com’è moderno Robin Hood!

L’arciere di Nottingham, che toglie ai ricchi per dare ai poveri, torna con i tratti del supereroe. In un Medioevo che somiglia a oggi, dal Medio Oriente a Occupy Wall Street

- DI ROSELINA SALEMI

Scordatevi il buon vecchio Robin tante volte interpreta­to da star come Sean Connery e Kevin Costner. Anche se i personaggi della leggenda ci sono tutti, dal perfido sceriffo di Nottingham alla bella Marian, il Robin millennial di Taron Egerton è un supereroe senza superpoter­i: somiglia al solitario Batman nella corrotta Gotham City e ad Arrow (l’arciere dei fumetti con infallibil­i frecce), ma le acrobazie sono quelle di Assassin’s Creed e non manca un pizzico di James Bond. L’azione si trasferisc­e in un Medioevo atemporale molto moderno. La terza crociata è un conflitto feroce in Medio Oriente. Nottingham è una città mineraria con gli operai sfruttati, un movimento tipo Occupy Wall Street e scontri con molotov e manganelli. Marian è ovviamente femminista, divisa tra il nuovo fidanzato Will (Jamie Dornan) e Robin, dato per morto e tornato invece dalla guerra in compagnia di un musulmano in cerca di vendetta (Jamie Foxx). Ai critici piacerà poco: è antistoric­o, i poveri sono elegantiss­imi, le balestre automatich­e contestabi­li. Ma Leonardo DiCaprio che l’ha prodotto e molti altri ci vedranno, nel bene e nel male, un mix perfetto dell’immaginari­o contempora­neo. Il pubblico poi deciderà se merita un sequel.

ROBIN HOOD - L’ORIGINE DELLA LEGGENDA Di O. Bathurst. Con T. Egerton, E. Hewson, J. Foxx, B. Mendelsohn, J. Dornan. Usa, 116’.

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