Diritto di parola per Wanda, please!
Devota di Instagram, bella ma un po’ sguaiata. Per questo, si presume, la signora Icardi non può parlare di calcio. O almeno, così dicono i maschi
Le bambine non giocano a pallone, le bambine non parlano di pallone, le bambine non capiscono di pallone. Al massimo possono ambire a un posto da portiere, in emergenza. E comunque guai ad avere un’opinione sul fuorigioco. Comincia nei cortili di scuola, finisce sulle prime pagine dei giornali: Wanda Nara è da qualche settimana l’incarnazione di ogni male. Partiva avvantaggiata: è bionda di tipo vistoso, molto sveglia, sfacciatamente ambiziosa. Non proprio un esemplare di femmina rassicurante. Figuriamoci da quando si è messa a fare l’agente del marito Mauro Icardi, calciatore superstar, e sul rinnovo del contratto si è impuntata per ottenere un aumento. (Una signora che parla di soldi! Perdindirindina!). Eppure è il suo lavoro: può svolgerlo a norma di legge fino all’entrata in vigore delle nuove regole, che prevedono un esame di abilitazione e l’iscrizione all’Albo dei procuratori FIFA. Nonostante non sia l’unica familiare senza qualifiche a rappresentare un calciatore, né tantomeno la sola a chiedere compensi astronomici, questa nuova norma è stata simpaticamente definita «Anti-Wanda». Vi diranno che il problema sono i modi: le reazioni sguaiate, le ripicche, le provocazioni su Instagram. Come se il mondo del calcio fosse stato fin qui governato da aristocratici in bombetta. Come se non fossero, le sceneggiate sui social e i toni da reality, armi consuete nell’arsenale della comunicazione.
E soprattutto vi diranno che bisogna «salvaguardare gli equilibri dello spogliatoio». Fate attenzione: “spogliatoio” è la parola che i maschi usano quando vogliono che le femmine rimangano fuori. Il messaggio del calciatore latino è chiaro: come si permette questa di venire a giocare al nostro gioco? (Fosse mia moglie, le insegnerei io a stare al suo posto). Comincia nei cortili di scuola: le bambine non giocano a pallone, le bambine non parlano di pallone, le bambine non capiscono di pallone. Poi esce, cresce, e diventa sessismo.