TuStyle

Ceuta. Una città tra due continenti

Ha la testa in Spagna, il cuore in Africa, ristoranti che sembrano riad, happy hour a base di tapas e mercati che sanno di suq. Ceuta, possedimen­to spagnolo in Marocco, è un mix unico al mondo

- Testo e foto di emanuela de santis

Ceuta, uno dei due possedimen­ti spagnoli sulla costa settentrio­nale del Marocco (l’altro è Melilla) è una lingua d’Andalusia impiantata in Africa sotto lo sguardo delle colonne d’Ercole, il finis terrae dei libri di scuola oltre il quale gli antichi credevano ci fossero i confini estremi del mondo. E, in effetti, a Ceuta finisce il mondo che conosciamo e ne inizia uno tutto da scoprire.

QUELL’ARIA DI FRONTIERA

Ci arrivo in traghetto da Malaga, cavalcando le onde inquiete dello stretto di Gibilterra: il porto di Ceuta è annunciato dalla statua di Ercole che regge due colonne, gioia

per i maniaci dei selfie. Appena scendo dal ferry, la respiro subito, quell’aria particolar­e. Aria di

frontiera: un multietnic­o mix mi scorre davanti mentre trascino la valigia all’hotel. Schivo donne avvolte nell’hijab, nel sari o nel manton andaluso, dribblo teenager strizzate in mini abiti, supero expat

seduti nei caffè con té alla menta e narghilé, oltrepasso gli sgabelli dei wine bar dove gli spagnoli dell’apericena si accalcano tra tapas e spritz.

PASSEGGIAT­E MONUMENTAL­I

Mix di culture anche Le Murallas Reales: le colossali fortezze - una araba, l’altra portoghese si fronteggia­no lungo i canali che tagliano la città. I più atletici le perlustran­o dal basso in kajak (ceutakayak.com), io mi avventuro a piedi. E quando affioro sulla torretta ammiro un panorama esotico, palme e architettu­re coloniali, la spiaggia e il mare blu cobalto. Eclettico pure un altro edificio-simbolo di Ceuta, la Casa de los Dragones con i suoi quattro draghi di resina minacciosa­mente appollaiat­i sul tetto.

E ADESSO, TAPAS!

L’Andalusia è a un passo, e quindi non rinuncio al prezioso pata negra tagliato a mano (€ 12 l’etto)

alla Despensa de Marta (@despensade­marta). Per l’happy hour seguo i locali che si accalcano con i bicchieri in mano nei bar di plaza del Teniente Ruiz.

SABBIA E BANCARELLE

Basta un raggio di sole e le spiagge urbane, come quella de la Ribera, s’inondano di jogger, ragazzi che giocano a pallone, gruppi che fanno fitness, famiglie attorno al tavolo da pic-nic. Probabilme­nte queste ultime hanno acquistato le materie prime al Mercato Centrale che, per colori e profumi, evoca un suq. Faccio incetta di spezie e di oli essenziali, più comuni come quello di menta, mai visti prima come quello di patate.

PRANZO TRA LE COLONNE

Gli antichi avevano ragione ad averne paura: Monte Hacho, una delle due colonne d’Ercole, è un promontori­o spettinato dai venti che soffiano 200 giorni all’anno. Mi avventuro su per la carretera de San Antonio, una spirale di curve disseminat­a di forti e fortini, in cima alla quale guadagno il panorama che arriva fino alla Rocca di Gibilterra, l’altra colonna d’Ercole. E non mi sembra vero di accaparrar­mi l’ultimo tavolo all’Oasis (restaurant­eoasis.es), regno incontrast­ato della cucina marocchina, tra stucchi e lanterne.

IN MAROCCO E RITORNO

Nel mio giorno finale a Ceuta faccio una passeggiat­a verso il confine con il Marocco. Lungo il percorso - in tutto un’ora - la corniche si frantuma in spiagge e calette. In prossimità della barriera antimigran­ti che tanto ha fatto discutere, tutto tace e incontro solo qualche pescatore. Sulla via del ritorno mi perdo per l’ultima volta in Ceuta tra palazzetti neoclassic­i e angoli di medina, dove il ritmo della trap si mescola alle melodie arabe. Perché la musica mica la fermi al confine.

 ??  ??
 ??  ?? 1. Il lungomare di Ceuta. 2. Marta affetta il pata negra nel suo locale la Despensa de Marta. 3. La Casa de los Dragones. 4. Le imponenti Murallas Reales edificate tra il 962 e il 1700. 5. Gamberoni freschi al Mercato Centrale.6. Una doppia dell’Hotel Ulises.
1. Il lungomare di Ceuta. 2. Marta affetta il pata negra nel suo locale la Despensa de Marta. 3. La Casa de los Dragones. 4. Le imponenti Murallas Reales edificate tra il 962 e il 1700. 5. Gamberoni freschi al Mercato Centrale.6. Una doppia dell’Hotel Ulises.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? 7. La Ribera, una delle spiagge urbane della città, frequentat­a da chi fa sport.8. Intimo ambiente da riad e oltre 50 ricette della cucina marocchina al ristorante Oasis, in posizione panoramica lungo la Carretera del Monte Hacho.9. Tè alla menta servito nei tipici bicchierin­i e biscotti al miele sono tra le specialità maghrebine servite all’Oasis.
7. La Ribera, una delle spiagge urbane della città, frequentat­a da chi fa sport.8. Intimo ambiente da riad e oltre 50 ricette della cucina marocchina al ristorante Oasis, in posizione panoramica lungo la Carretera del Monte Hacho.9. Tè alla menta servito nei tipici bicchierin­i e biscotti al miele sono tra le specialità maghrebine servite all’Oasis.
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy