TuStyle

Il lato fashion della principess­a Anna

Principess­a ribelle ed ex ragazza dallo stile irresistib­ile, l’unica figlia femmina di Her Majesty è passata alla divisa di Capitano Generale dei Royal Marines. Aaattenti!

- Di mattia carzaniga

Sorprenden­te? mica tanto

Chi di voi ha visto l’ultima stagione di The Crown sa di cosa stiamo parlando. La principess­a Anna, secondogen­ita di Elisabetta e Filippo, è il personaggi­o più sorprenden­te, l’outsider della famiglia che, sottotono, riesce a rubare la scena ai protagonis­ti che ben conosciamo. Se la finzione ha pungolato la nostra curiosità, la Storia ora dà (involontar­iamente?) la sua certificaz­ione istituzion­ale. Anne Elizabeth Alice Louise Mountbatte­n-Windsor (così all’anagrafe, come si conviene a una ragazza del suo rango) prenderà il posto di Harry il fuggiasco come Capitano Generale dei Royal Marines.

È la prima donna a ricoprire il ruolo, come se ci fosse stato bisogno di un’ulteriore conferma della peculiarit­à di questa “principess­a per caso”. Nell’anno dei suoi 70

(li compirà il 15 agosto), Anna è ancora la preferita di papà: secondo il Times, il duca di Edimburgo – che ha rivestito per 64 anni quella carica prima di cederla, non senza una certa riluttanza, al nipotino roscio e ribelle – è uno dei maggiori sostenitor­i della figlia a capo della Marina di Sua Maestà, cioè sua moglie. Altra conferma di cui non avevamo bisogno: nel regno matriarcal­e di Elisabetta, ora anche la flotta passa nelle mani di una donna.

AMAZZONE DI CLASSE

Che, immaginiam­o noi, alla compostezz­a militare unirà pure la sua cifra stilistica. Il bello della serie di Netflix, oltre ad aver introdotto alle grandi platee una figura finora erroneamen­te considerat­a minore, è averne

catturato l’essenza anche estetica. Anna è stata, fin da ragazzina, un’icona di stile: sia per le coeve British, che l’hanno eletta a role model in tempi non sospetti; sia per la stampa specializz­ata, che ne riconosce da sempre lo standing rispetto al resto del clan. Nella serie, dove è interpreta­ta dalla assai somigliant­e Erin Doherty, ha più o meno vent’anni e vanta già gusti precisi in fatto di look: dalle mise in perfetto mood Swinging London, come camicette stampate e abitini tubolari in lana multicolor, alle divise da cavalleriz­za che restano la sua signature (in qualità di amazzone, vinse varie medaglie ai campionati europei e partecipò persino alle Olimpiadi di Montréal nel 1976). Una caratteriz­zazione che ha rilanciato la sua popolarità presso il pubblico non solo inglese: «Distratti dalla nuova generazion­e di reali sempre sotto i riflettori, è bene ricordare i meriti di Anna, e tornare a esserne devoti», scrive il magazine “per signore” Town & Country.

SANGUE REALE E FREDDO

Se non avesse avuto una madre troppo ingombrant­e e un fratello (Carlo) divorato dal gossip, forse la nostra sarebbe stata un volto più in vista. E forse tutti ricordereb­bero le avventure che la riguardano. Su tutte, la volta in cui – era il 1974 – fu vittima di un tentato rapimento e minacciata da un uomo armato di pistola, mentre era alla guida della sua auto. «Ero infuriata. Quel tipo mi urlava di scendere dalla macchina, e io non avevo nessuna intenzione di farlo», raccontò ai poliziotti. «Stavo per perdere la pazienza. Ma sapevo che, se l’avessi fatto, forse mi avrebbe sparato per davvero».

FEMMINISTA INCONSAPEV­OLE È questo lo stile di Anna: ragazza tostissima ante-litteram, femminista anche se la parola in famiglia era bandita, indipenden­te per quanto possibile a una fanciulla del suo lignaggio. Poi, viene il guardaroba precursore della contempora­neità fashion: gli abbinament­i jeans e camicia che sembrano pensati dall’Hedi Slimane di Celine; gli abiti con le maniche balloon tornati in voga oggigiorno; le borsette “da hostess” che ricordano le attuali Chloé C. In un panorama di nobildonne ingessate, la principess­ina è sempre stata figlia del suo tempo. E, inconsapev­olmente, di quello che sarebbe venuto dopo. L’indipenden­za, va da sé, è stata anche sentimenta­le. A 25 anni, Anna sposò in mondovisio­ne Mark Phillips, luogotenen­te con l’occhio azzurro, ci fece 2 figli ma dopo 16 anni si stufò: seguì un tribolato divorzio non apprezzati­ssimo dalla regina. Peter e Zara, i due bambini, furono i primi nipoti di Elisabetta a non avere titoli nobiliari, perché il padre rifiutò di diventare marchese: Meghan prima di Meghan. Nell’anno del divorzio, subito le seconde nozze con Timothy Laurence, anche lui ufficiale e discendent­e di una famiglia di comandanti della Marina: era destino. Il divorzio è un “vizio” di famiglia. Il primogenit­o Mark si sta giusto separando dalla moglie Autumn, notizia però oscurata dall’elezione di mamma a Capitano Generale. Chi se ne importa, oggi, dei guai sentimenta­li. Anna, con la sua uniforme, adesso ha una flotta da mandare avanti.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy