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McQueen, dieci anni dopo

Alexander McQueen se n’è andato l’11 febbraio 2010. Perché ci manca tanto? Ce lo spiega una giornalist­a-groupie che è stata alle sue sfilate

- Di paola salvatore

COME NELLE FAVOLE

Ottobre 2003, volo a Parigi per la fashion week per la prima volta. Pochi giorni, ma in tempo per vedere la sfilata primavera/estate 2004 di Alexander McQueen. La location è di quelle che tolgono il fiato, la Salle Wagram, una sala da ballo del XIX secolo: un parquet che scricchiol­a a ogni passo, grandi lampadari chandelier e pareti rosse. Mi siedo e aspetto emozionata. Si abbassano le luci ed entrano le modelle avvolte in abiti di lamé, vestiti scivolati, bustier di seta e boleri di piume. Non sfilano, danzano appoggiate al corpo di ballerini profession­isti che seguono una coreografi­a travolgent­e. Un crescendo di tango, rumba, fox-trot, un mix di passi che si susseguono ed evolvono in una maratona danzante dove tutti corrono per sopravvive­re e vincere. Il riferiment­o è chiaro, il film di Sydney Pollack degli anni 60 Non si uccidono così anche i cavalli? Le modelle ballano, cadono e cercano di rialzarsi, trascinate lungo la pista dai loro partner. Alla fine ne rimane solo una, che crolla sul pavimento. Torno a Parigi tante volte, rivedo le sfilate di Alexander McQueen, lentamente mi abituo alla sua narrativa straordina­ria, racconti suggestivi che parlano di streghe, di dame edwardiane con abiti sartoriali ed enormi capelli, fino alla sua ultima sfilata del 6 ottobre 2009. Presenta la collezione Plato’s Atlantis: le modelle sono creature aliene che camminano su scarpe scultura, le Armadillo shoes, hanno acconciatu­re futuristic­he, il make up prevede delle protesi quasi a indicare delle mutazioni sul viso, i vestiti hanno stampe digitali che si ispirano ai rettili. Intorno a noi tante telecamere si muovono su lunghi bracci metallici: è il primo streaming della storia della moda. Alexander McQueen era (è) un visionario in tutti i sensi, intuisce la potenziali­tà dei nuovi media, anche se l’esperiment­o non funziona alla perfezione. Pochi minuti prima dello show Lady Gaga annuncia su Twitter che la sua nuova canzone Bad Romance chiuderà la sfilata e il sito a tratti si blocca per i troppi accessi. Rientro in hotel pensando di aver avuto un assaggio di futuro: lo streaming per tutti. Non so, non posso sapere, che si tratta del suo ultimo regalo alla moda.

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UN MITO BREVE Stilista dall’età di 20 anni, Alexander McQueen ha lavorato per Gigli, Givenchy e Gucci. È morto suicida nel 2010, a 41 anni.

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