Viaggi Quel che passa il convento
Alla scoperta delle abbazie gourmet sparse per l’Europa, tra degustazioni di vini, birre trappiste, formaggi che si sciolgono in bocca e... pasticcini così buoni da far gridare al miracolo!
Ora et labora, predicava San Benedetto da Norcia. Anche per questo motivo (oltre che per sostenersi economicamente) i monasteri hanno avuto, nei secoli, una doppia identità: luoghi di preghiera ed espiazione, ma anche custodi di tradizioni gastronomiche. Basti pensare, ad esempio, al Grana Padano, inventato nel XII secolo nelle cantine dell’abbazia di Chiaravalle, a due passi da Milano (monasterochiaravalle.it).
O ancora alle birre trappiste, uno dei must di una vacanza in Belgio: la Grimbergen - che ormai è diventato un marchio di proprietà del colosso Carlsberg - prende il nome proprio dall’omonima abbazia, dove la produzione è incominciata nel 1128 (e si è conclusa nel 1798 a causa di un incendio). La novità? Entro la fine di quest’anno aprirà, tra le sacre mura, un micro birrificio con
prodotti frutto del recupero di antiche ricette (abdijgrimbergen. be). Piaceri del palato in un contesto religioso anche per lo chef bi-stellato Marco Sacco del Piccolo Lago di Verbania, che ha scelto il monastero di San Giovanni a Saluzzo (Cuneo) per la sua nuovissima avventura: il ristorante Castellana, dove puoi assaggiare il flan di Bettelmatt sotto una volta a botte del XV secolo (menu degustazione da € 50, castellanait.com).
TEMPLI DEL GUSTO
A Lisbona c’è il famoso Mosteiro dos Jerónimos, imponente edificio religioso in stile manuelino, una sontuosa versione del gotico. Come sontuoso è il ripieno dei
pasteis de nata, paradisiaci pasticcini inventati dai religiosi: un nido di sfoglia ripieno di crema alla vaniglia e spolverato di cannella (oggi li compri alla vicina Antiga Confeitaria de Belém, pasteisdebelem.pt). La scenografica abbazia di Bellelay, invece, si trova a una settantina di chilometri da Berna, in Svizzera, ed è il posto che ha dato i natali al Tête de Moine (letteralmente: testa di monaco), formaggio dal gusto deciso e dalla consistenza quasi burrosa (nel museo antistante puoi scoprirne la storia e fare un assaggio, € 10, maisondelatetedemoine.ch). Quanto all’Italia, molti ordini monastici sono stati maestri nell’arte della vinificazione: in
Valle Isarco spicca l’abbazia agostiniana di Novacella, che è anche una delle cantine “attive” più antiche del mondo (la produzione oggi spazia dai bianchi profumati ai classici rossi altoatesini come Lagrein e Blauburgunder, degustazioni guidata da € 10, kloster-neustift.it). Mentre in Friuli Venezia Giulia, non lontano dal confine sloveno, i benedettini
dell’abbazia di Rosazzo
custodiscono con cura la cantina del 1200 e il magnifico poggio, luogo di nascita di grandi uve friulane come Ribolla gialla e Picolit: qui puoi anche dormire, le camere sono minimal e la tranquillità è assicurata
(abbaziadirosazzo.it). Se invece vuoi provare l’interpretazione nostrana di una birra trappista, c’è la Triple dell’abbazia cistercense Tre Fontane di Roma
(in vendita anche olio, miele, cioccolata, gelatina di birra e una grappa all’eucalyptus,
abbaziatrefontane.it). A questo proposito, da non dimenticare i moltissimi complessi religiosi che si dedicano a sfornare biscotti, confezionare tisane o preparare confetture: all’abbazia di Farfa (Rieti) trovi in vendita una vasta selezione, con prodotti che arrivano da tutta Europa, e ci sono alcune camere per chi vuole trascorrere qualche giorno di pace e riflessione (abbaziadifarfa. it). In cerca di qualcosa di più godurioso? Tra i vigneti della Valle della Loira c’è la spettacolare Abbazia Reale di Fontevraud, patrimonio Unesco, che oggi nasconde al suo interno anche un hotel di charme e il ristorante dello chef Bocuse d’Or Thibaut Ruggeri (hotel-fontevraud.com): un autentico paradiso gourmet.