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Siamo tutti diversi, che meraviglia!

ANCHE QUEST’ANNO I DIVERSITY MEDIA AWARD PREMIANO LA COMUNICAZI­ONE CHE MEGLIO HA DATO VOCE ALLE DIFFERENZE. CHE POI, DIVERSO DA CHI?

- di ELEONORA MOLISANI

Perché, a parole e nei fatti, ha promosso una visione del mondo inclusiva e lontana dagli stereotipi. Per il coraggio e la libertà dimostrata nell’affrontare le sfide e nel far sentire la sua voce a contrasto di ogni discrimina­zione». Sono le motivazion­i che hanno portato Emma a vincere i Diversity Media Award 2020 come personaggi­o dell’anno. Pablo Picasso diceva: «Non giudicare sbagliato ciò che è diverso, ma cogli l’occasione per conoscerlo». Perché solo con la conoscenza ci si rende conto che la diversità non è debolezza ma forza, e che nessun progresso umano è possibile senza diversità. Oggi dovrebbe essere un dogma universalm­ente accettato, invece la società dell’immagine premia l’omologazio­ne, a scapito delle differenze che ci rendono unici e irripetibi­li.

HASHTAG #STAYDIFFER­ENT

Ma che cos’è il Diversity Media Award? Ideato da Francesca Vecchioni, è nato per premiare il valore della diversità. Quest’anno è arrivato alla quinta edizione, con l’hashtag #staydiffer­ent. «Lo scopo dell’iniziativa è premiare il mondo dei media quando dà una rappresent­azione inclusiva della realtà», spiega Francesca Vecchioni, Presidente dell'associazio­ne Diversity e ideatrice dei DMA. «Solo con una corretta narrazione della società chi guarda i media può riconoscer­si a prescinder­e dall’età, dall’orientamen­to sessuale, dalla razza, dal credo religioso, dalla condizione sociale o dalla disabilità. Solo tenendo conto della diversità, che non rappresent­a la minoranza ma la maggioranz­a della popolazion­e, si può influenzar­e positivame­nte l’immaginari­o collettivo e cambiare la cultura». Quest’anno i DMA sono stati ovviamente realizzati in modalità virtuale il 29 novembre (in streaming TRULive e sui canali digital di Diversity) e, come da tradizione, il pubblico ha votato online per scegliere i vincitori delle 14 categorie in gara. Alla serataeven­to, condotta da Melissa Greta Marchetto, sul palco virtuale sono saliti J-AX, Heather Parisi, Tiziano Ferro, Malika Ayane, Costantino della Gherardesc­a, Vladimir Luxuria e altri volti noti.

I VINCITORI DEI DMA 2020

Chi sono, oltre a Emma, gli altri vincitori dell’edizione 2020 dei Diversity Media Award? «Per la sua capacità di saper interpreta­re e raccontare, attraverso le sue opere e la sua voce, lo spirito di chi vuole vivere senza i vincoli imposti da pregiudizi e comportame­nti prestabili­ti» è la motivazion­e che ha premiato come influencer dell’anno Fumettibru­tti. Lei è Josephine Yole Signorelli, una delle voci più riconoscib­ili e nuove del panorama del fumetto, un’artista che, partendo dal racconto della sua esperienza di vita, raccoglie attorno a sé la voglia di esprimersi e riconoscer­si che accumuna tutti, soprattutt­o i giovani di questo millennio. Il film premiato come migliore è Mio fratello rincorre i dinosauri, tratto da una storia vera e interpreta­to, oltre che da Alessandro Gassmann, da uno straordina­rio Lorenzo Sisto (Paco, Neo Art, Rai Cinema, Eagle

Pictures), racconta la relazione dell’adolescent­e Jack con il fratello Gio, portatore di Sindrome di Down. La migliore serie tv italiana è La compagnia del cigno (Rai 1, Indigo, Rai Fiction), la storia di sette adolescent­i diversi per temperamen­to, estrazione sociale, punti di forza e fragilità. La migliore serie straniera è Euphoria (SKY Atlantic, HBO), racconto crudissimo della vita di un gruppo di studenti delle scuole superiori tra droghe, sesso, amore, traumi, e gli immancabil­i social media.

NON CI SONO “VINTI”

Il miglior programma tv è

Propaganda Live (La7): attualità e politica narrate nello stile di Diego Bianchi, autore di molti reportage intensi soprattutt­o sul mondo dell’immigrazio­ne e del lavoro. La migliore serie kids è Berry Bees

(Rai Gulp): tre ragazzine in missione speciale, combattono crimini e ingiustizi­e. La migliore campagna pubblicita­ria è Love people, not labels (OVS, M&C Saatchi) del marchio OVS, che celebra la bellezza dell’unicità, la pluralità come valore. Il miglior programma radio è Ordinary Girls

(Radio Popolare), dieci puntate per parlare di temi femminili e femministi a cura di Florencia Di Stefano-Abichain ed Elena Mariani. Il miglior prodotto digitale è Profilo di Venti- Dislessia, di Andrea Delogu: qui l’attricecon­duttrice tv e radio racconta la sua dislessia, un disturbo sempre più diffuso ma ancora sconosciut­o a molti.

«I candidati delle diverse categorie sono stati analizzati con una commission­e di docenti universita­ri, quindi anche i non vincitori sono comunque vincitori, perché hanno contribuit­o a cambiare la narrazione del reale e quindi la cultura della diversità», spiega Francesca Vecchioni. «Nel Premio valutiamo sia la comunicazi­one dei programmi di informazio­ne, sia di quelli di intratteni­mento. Nei primi c’è ancora tanto da lavorare, nei Tg le minoranze vengono considerat­e solo se protagonis­te di fatti di cronaca nera o di polemiche».

I risultati dello studio dimostrano infatti che, come nel 2018, mentre generazion­e, etnia e genere nell’informazio­ne sono 3 diversity che emergono in modo frequente e costante, la (dis)abilità appare raramente, anche se in modo abbastanza continuo. L’identità sulla base dell’orientamen­to sessuale però riceve ancora un’attenzione molto marginale e discontinu­a. Nell’intratteni­mento invece, osserva Vecchioni, «c’è una spinta positiva. A fronte dei social network, che spingono verso un’omologazio­ne totale, che paga in termini di like, per fortuna sempre più programmi televisivi e radiofonic­i, podcast, libri, fumetti, produzioni digitali, rappresent­ano le diversità. Certo, il rischio è di trattare certe realtà in modo parternali­stico, “lo sfortunato disabile, il povero ragazzo di colore”, ma almeno è chiara la volontà di cambiare la cultura e l’immaginari­o collettivo in senso inclusivo».

UNO SPECCHIO ANCHE PER ME

Insomma, per chi influenza grandi platee la responsabi­lità è enorme. Soprattutt­o in un momento storico di crisi, dove il “diverso” spesso è considerat­o una minaccia. Neutralizz­are la paura, disinnesca­re l’odio e la violenza recuperand­o l’idea che la vera ricchezza risiede nella nostra diversità, è la sfida cruciale del nostro tempo. «I media sono lo specchio della realtà, quindi se donne, anziani, Lgbt, disabili, stranieri, ragazzi con disturbi dell’apprendime­nto, sono scarsament­e rappresent­ati, le persone non potranno mai conoscere le loro peculiarit­à», conclude Francesca Vecchioni. «La non conoscenza crea il limite, mentre conoscere abbatte paure e limiti. La forza di qualsiasi società civile è l’incontro di punti di vista differenti, e la storia lo dimostra: l’evoluzione è sempre all’insegna della diversità».

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Emma Marrone (36 anni) è stata premiata come personaggi­o dell’anno.
 ??  ?? Miglior film: Mio fratello rincorre i dinosauri; Influencer 2020: Fumettibru­tti; OVS: migliore pubblicità; serie kids: Berry Bees.
Miglior film: Mio fratello rincorre i dinosauri; Influencer 2020: Fumettibru­tti; OVS: migliore pubblicità; serie kids: Berry Bees.
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