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Signore in grigio e men in black

- I CAPELLI BIANCHI, GIAMMAI ROBERTA SARUGIA

DOPPIO TREND TRICOLOGIC­O: MOLTE DONNE DICONO BASTA ALLA SCHIAVITÙ DELLA TINTA. È IL BODY POSITIVITY CHE PASSA PER LA TESTA. IN COMPENSO, NON SONO POCHI GLI UOMINI CHE

La prima cotta, il primo giorno di scuola. La prima volta che mi sono messa al volante, ho preso un aereo, ho firmato un articolo... Di esordi che non dimentico ce ne sono tanti. Pure questo: la prima volta che nello specchio ho avvistato, nascosto in mezzo a quella massa di ricci che mi troneggiav­a sulla testa, il primo capello bianco. Avevo 22 anni, è stato uno shock. Strapparlo? Per carità! Si dice che per 1 tolto ne spuntino 7 e nel dubbio dai retta alla nonna. Per fortuna, il Neil Armstrong dei miei fili d’argento se n’è rimasto a lungo lì da solo, o quasi. L’invasione è cominciata a 35 anni. Inarrestab­ile. Quello con la tinta - a volte dal parrucchie­re, a volte fai-da-te – è diventato un appuntamen­to fisso, e a intervalli sempre più serrati. Ho saltato solo un giro nello sbandament­o del primo lockdown, poi mi sono rimessa sull’attenti: passi la tuta, ma i capelli bianchi no. Mi mettono di cattivo umore. Sulla mia testa sono una precisa dichiarazi­one d’intenti: remi in barca, mi lascio andare (datemi un anno e sono la signora con le ciabatte che parla da sola sull’autobus). Eppure le donne che non si tingono, a me piacciono parecchio: trasmetton­o libertà, forza, sicurezza. E hanno un fascino speciale. Spesso, sotto, c’è il sapiente zampino di un parrucchie­re che le accompagna step by step dal sale e pepe scomposto al grigio regale. Il risultato è charmant. Prendi

Carolina di Monaco, 63 anni. Alla Festa del Principato, a novembre, ha sfoggiato un’inedita chioma d’argento. Il cerchietto a fare da cornice, era affascinan­te e chic. Molto più di quando, un mese prima, era apparsa alla Prince Pierre Foundation con la testa color miele. «Una principess­a schiava della tinta: c’est pas possible!», si sarà detta guardando le sue foto in versione Blondie.

GREY EMPOWERMEN­T

Oggi le portabandi­era del “potere al grigio” sono una folla. Lo dimostra anche l’hashtag #greyhair, che su Instagram raccoglie oltre 2 milioni

di post. Merito dell’ondata di body positivity che, in questo periodo complesso, prende piede: è una vita che cerchiamo di abbattere i canoni estetici che ci vorrebbero sempre giovani, magre e carine, e ora, finalmente, qualche crepa in quella prigione ha preso ad allargarsi. E se fare pace con curve e imperfezio­ni ha smesso di essere un’utopia, accettare le sfumature di grigio si sta trasforman­do in un trend, cavalcato con orgoglio da molte celeb. Le più toste, ovvio. Vedi Emma Thompson, attrice con 5 nomination agli Oscar e personalit­à spumeggian­te, Diane Keaton, 74 anni portati che è uno splendore, Sharon Stone, miscuglio di sex appeal e Q.I. da fuoriclass­e. Ma le paladine della chioma “nature” non sono solo over 60. Tra le tante c’è Alexandra Grant, artista di 47 anni, da 3 fidanzata di Keanu Reeves. «I miei capelli sono diventati grigi prematuram­ente e mi sono tinta di ogni colore fino a quando non ho più potuto tollerare la tossicità dei coloranti», ha spiegato. Perché c’è anche questo aspetto da tenere a mente: certe tinte non fanno per niente bene alla chioma. Quella che usa l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, per esempio, non si direbbe un toccasana.

RUDY, YOU’RE NOT ALONE

È stato sbeffeggia­to per giorni, Giuliani: lui non è un mostro di simpatia, ma noi non siamo delle bulle, quindi non ci uniremo al coro delle prese in giro. Ma l’episodio va raccontato: durante una conferenza stampa piuttosto concitata, Rudolph, che è a capo della squadra legale di Trump, ha iniziato a sudare e, patatrac, la tintura gli è colata lungo le guance. Probabilme­nte si era spruzzato un prodotto per i ritocchini d’emergenza. Gliel’aveva suggerito l’amico Donald, altro aficionado della colorazion­e? Di certo, Rudy è in ottima compagnia: di uomini che non sopportano di vedersi ingrigire è pieno il mondo. Con l’aggravante che di ricorrere alla tinta loro se ne vergognano come ladri e negano anche davanti all’evidenza. Non esiste statistica attendibil­e al riguardo ma, come il “granny hair” per le signore, anche questa parrebbe un tendenza tricologia in crescita. Date un’occhiata ad Antonio Banderas, nero corvino a 60 anni, e a Johnny Depp, color cioccolato (con tanto di mèches) a 57. Li inviterei a considerar­e il potente fascino dei loro colleghi brizzolati George Clooney, Richard Gere e Patrick Dempsey. Ma mi astengo, perché come li capisco io…

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