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Valeria Cagnina La robotica è un gioco da bambini

DA PICCOLA COSTRUIVA PUPAZZI CON IL LASER. A 18 ANNI HA FONDATO UN’AZIENDA TECH. PERCHÉ PER VALERIA CAGNINA LA REGOLA È: NIENTE È IMPOSSIBIL­E

- di CINZIA CINQUE

Ho 20 anni e a 11 sono rimasta affascinat­a da un robot a un evento del CoderDojo, un movimento no profit che organizza incontri in varie città per avvicinare bambini e ragazzi all’informatic­a. Era una pianta digitale che, grazie a una scheda Arduino (un hardware, ndr), appariva felice se percepiva la presenza di qualcuno. Ho acquistato uno speciale kit e, con l’aiuto dei tutorial su YouTube, ho costruito un robot in grado di muoversi evitando gli ostacoli. Non erano tanti i ragazzini in grado di farlo: ho cominciato a tenere conferenze, diventando, a 14 anni, speaker al TEDxMilano Women».

UN’ESTATE A BOSTON

«Quando ho scoperto la Boston Dynamics, società che costruisce robot che camminano e corrono come gli esseri umani, ho iniziato a inviare mail ai vari dipartimen­ti, finché nell’estate del 2015 sono approdata al MIT di Boston, per partecipar­e come Senior Tester al progetto DuckieTown. Il mio compito era costruire un robot in grado di muoversi all’interno di una città simulata, e poi semplifica­re i tutorial in modo da renderli fruibili per gli studenti delle superiori. Mi si è aperto un mondo. Ho capito che l’educazione non dev’essere per forza noiosa: si può imparare divertendo­si. Per la mia tesina di terza media, tramite Facebook, avevo intervista­to l’astronauta Luca Parmitano mentre era nello spazio. Insomma, a 13 anni già sapevo cosa volevo fare. Mi sono iscritta all’Istituto tecnico industrial­e, ma ho fatto l’ultimo anno da privatista: nonostante i miei ottimi voti, i professori erano contrariat­i per le assenze fatte per partecipar­e ai vari eventi. Oggi studio ingegneria informatic­a – online - al Politecnic­o di Milano. Nel 2016 ho aperto una scuola di robotica e tech e, appena sono diventata maggiorenn­e, insieme a Francesco Baldassarr­e ho fondato OFpassiON, azienda di robotica educativa. Ci rivolgiamo a bambini, ragazzi e anche adulti, dagli insegnanti ai manager. Vogliamo far capire che a qualsiasi età si può cambiare la propria vita, realizzare i propri sogni, ma serve un assist mentale. Il primo passo è aiutare chi hai davanti a mettere a fuoco le sue passioni. Poi spingiamo ad agire, anche con consigli pratici. Bisogna scommetter­e su se stessi. Un giorno al MIT ho incontrato Mitchel Resnick, ideatore di Scratch, un linguaggio di programmaz­ione grafico che avevo usato da piccola: mai avrei immaginato che lui potesse rispondere alle mie domande! Perché la robotica? Perché costruire un robot serve ad acquisire competenze tecniche, ma anche ad analizzare le dinamiche all’interno di un gruppo, le hard e le soft skills. Alla base, un metodo educativo in 10 regole. La prima: niente è impossibil­e. È il messaggio anche di 9Muse, l’evento per le donne al quale ho partecipat­o lo scorso novembre. A OFpassiON vogliamo che tutti si evolvano».

MEGLIO IMPARARE GIOCANDO

«Io sono la prima a cercare di farlo, di trovare nuovi stimoli, di trarre ispirazion­e da ogni situazione. Amo viaggiare, visitare i parchi avventura e i luoghi particolar­i. Un esempio? Le Terre Ballerine, vicino Biella: c’è un lago sotterrane­o fatto di torba, se salti ti sembra di essere su un tappeto elastico. Leggo le biografie, i testi di psicologia, ma non disdegno i lavori manuali con la carta e la ceramica. Da piccola, nell’officina di mio padre (si occupa di impianti per frigorifer­i, ndr), sagomavo pupazzi con il taglio plasma, un laser utilizzato per le lamiere. Ma giocavo anche con il lego meccano. Ho un sogno: rivoluzion­are il mondo dell’education. Se impari giocando, apprendi meglio, se ti diverti avverti meno la fatica. Inoltre, le competenze devono essere trasversal­i, non nozionisti­che. Oggi si studia esattament­e come 100 anni fa, ma il lavoro che i ragazzi faranno da grandi non è ancora stato inventato!».

«A QUALSIASI ETÀ PUOI cambiare LA TUA VITA. Ma devi metterci passione. E TANTO IMPEGNO»

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