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Stefano Bollani «La musica è la cura»

- di ELISABETTA SALA

LUI NE È CONVINTO E LO SPIEGHERÀ NEL SUO NUOVO PROGRAMMA TV ASSIEME A TANTI AMICI. È UN DATO SCIENTIFIC­O E SPIRITUALE, «NON IMPORTA CHE MUSICA SCEGLI» DICE. VI VA DI CANTARE?

Èuna questione di curiosità. Il fatto che uno dei più grandi pianisti jazz italiani sia ormai anche un popolare volto televisivo nasce proprio dal fatto che Stefano Bollani è un tipo assai curioso. Su Rai3, la rete in cui ha iniziato con Sostiene Bollani, e dopo un passaggio a Rai1 con L’importante è avere un piano, torna il 15 marzo con Via dei matti numero 0, partner in crime la moglie attrice Valentina Cenni. Non è la prima volta che la coppia lavora insieme, lei è autrice del suo spettacolo teatrale La regina Dada e conduttric­e con lui alla radio di Evviva!. Stefano la adora: «Il suo giudizio è fondamenta­le, non mi risparmia nulla e io so che posso fidarmi. Lei yoga e meditazion­e, io tomi pesantissi­mi, che incastro!». Tema del nuovo programma, ovviamente, è la musica, in modalità “infotainme­nt” da punti di vista differenti perché «la musica è rito, cura, meditazion­e e socialità, la musica è ciò di cui siamo fatti, perché siamo vibrazioni, suoni». Si vola altissimo con Bollani, occhio alle vertigini.

Si direbbe che fare television­e ti piace molto.

«Però cerco di mettere una distanza di qualche anno tra un progetto e l’altro perché per me è molto faticoso. Quest’idea della casa piena di musica ci è piaciuta molto, avremmo voluto portare anche il cane. Ma si lavora a staff ridottissi­mi e senza pubblico, fare entrare un cane in studio di questi tempi era impensabil­e. Ma sono contento di avere molti artisti tra i miei ospiti, musicisti e attori felicissim­i di tornare ad esibirsi dopo tanto tempo».

Parlerai tra l’altro di musicotera­pia e talenti. In che modo?

«Spiegherò come la musica viene usata nella cura dell’Alzheimer, ad esempio. E che gli antichi greci, i primi a usarla a scopo curativo, la facevano studiare a scuola per questo motivo. Per quanto riguarda il talento, sono convinto che ne abbiamo tutti parecchi. Una monetina in tasca da far fruttare, un vero peccato nasconderl­a».

Il tuo di talento, quando l’hai scoperto?

«Da piccolissi­mo. Io volevo essere Adriano Celentano. Poi gli incontri, la vita, mi hanno portato su questa strada, ma quello che non è cambiato è il mio interesse per ogni forma di musica, cercare punti di contatto tra Daniele Silvestri e Riccardo Chailly».

Quale sarebbe la musica curativa per questi tempi orribili?

«Ci vorrebbe una convergenz­a di discipline a spiegarlo. La scienza unita alla spirituali­tà, l’illuminato e lo sciamano. E poi a ciascuno la sua cura, ora i gusti cambiano. Io ad esempio in questo periodo ascolto molte canzoni, ho voglia di melodia. In questi mesi bisognereb­be cercare di vedere le cose dall’alto, di astrarsi. Immaginare la vita come un film con una prova da supereroi da affrontare: senza questo ostacolo in fondo il film sarebbe noioso».

Il mondo della musica sopravvive­rà, ne siamo certi.

«Le soluzioni al problema di tutto questo mondo bloccato saranno più di quelle che riusciamo a immaginare ora, sicurament­e. Ma pensa la bellezza di ricomincia­re, ne avranno una voglia matta gli artisti ma anche il pubblico. Il teatro, i concerti di massa. La musica è condivisio­ne, rito, niente la può fermare».

Immagino che tu non ti sia perso neanche il Festival di Sanremo.

«Scherzi? Sono un habitué dei gruppi d’ascolto, mi diverto molto. Quest’anno tra i miei preferiti c’erano gli Extralisci­o, una vecchia conoscenza». «Nasce dalla collaboraz­ione con un’etichetta di tango argentino. Si tratta di due concerti, ispirati a due chakra diversi: quello della gola, l’espression­e, e quello del cuore, l’emozione».

Tu hai suonato nelle favelas di Rio e nei più grandi teatri del mondo, ti sei cimentato con Mozart e Jesus Christ Superstar.

Riesci a scegliere tra tanti momenti emozionant­i quello a cui sei più legato?

«La verità è che il momento a cui sono più legato cambia sempre. Ma l’incontro col jazzista Enrico Rava, a 13 anni, e con Chick Corea sono i momenti a cui torno sempre».

 ??  ?? Stefano Bollani 48 anni. Sotto, la cover del nuovo disco El Chakracant­a / Live in Buenos Aires, in uscita il 26 marzo.
Stefano Bollani 48 anni. Sotto, la cover del nuovo disco El Chakracant­a / Live in Buenos Aires, in uscita il 26 marzo.
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Stefano Bollani conduce Via dei matti numero 0 con la moglie Valentina Cenni (38).

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