Tasnim Ali Su Tik Tok, ora di religione
I SUOI TUTORIAL SUL VELO ARRIVANO A CIRCA 300.000 FOLLOWER. VENT’ANNI, ROMANA, SMONTA I LUOGHI COMUNI SULL’ISLAM CON IRONIA. DA GRANDE? FARÀ LA GIORNALISTA
Sui social è ormai una celebrità, lei è “la TikToker col velo”(@alitasnim). Nata ad Arezzo 21 anni fa da genitori egiziani, ma cresciuta nel cuore di Roma, Tasnim Ali, con circa 300.000 follower, utilizza la piattaforma in un modo tutto suo, per cercare di smontare i molti pregiudizi sull’Islam. Indossa sempre il velo e questo ha suscitato, fin da subito, enorme curiosità da parte dei follower, che la tempestano di domande. Le sue risposte a volte serie, altre volte provocatorie, hanno fatto in modo che gran parte dei suoi seguaci rielaborasse qualche errata convinzione sulla religione islamica. Tasnim ha tre sorelle e frequenta la facoltà di Scienze politiche e relazioni internazionali, non a caso: sogna di diventare giornalista. Dallo scorso gennaio è inviata speciale del programma Ogni Mattina di TV8 (Sky), condotto da Adriana Volpe, il suo ruolo è intervistare i ragazzi della sua età sui temi caldi della settimana. Da qualche mese collabora anche con prestigiosi brand, come Tommy Hilfiger, L’Oréal, Clinique, Sammontana, Amazon.
Tasnim, come è cominciato tutto?
«Ho iniziato a usare TikTok molto tardi, dopo i 20 anni, e l’ho scoperto grazie alla più piccola delle mie tre sorelle, che ha 11 anni (ne ho anche una di 18 e una di 20). All’inizio facevamo i balletti, poi ho cominciato a fare qualche tutorial sui vari modi di indossare il velo. Quei video hanno cominciato a diventare virali. Da lì sono cominciate le domande sulla mia vita e sulla mia religione.
Ci sono ancora tanti preconcetti sul mondo islamico».
Che cosa ti chiedono i follower?
«Mi chiedono se un uomo potrà mai vedermi senza velo prima del matrimonio, se al mare indosso un costume oppure il velo con il burkini (un costume che copre
completamente il corpo), se sposerò un uomo musulmano. Ho cominciato a rispondere seriamente a chi era sinceramente incuriosito: sì, in spiaggia indosso il burkini e il velo, e voglio sposare un ragazzo musulmano ed egiziano, come me, per condividere cultura e usanze del mio Paese con lui. E rispondo ironicamente a chi mi lancia battute e frecciatine. Quando sono arrivata a 2 milioni di visualizzazioni sono stata contattata da un’agenzia. Da lì ho cominciato a essere intervistata dai giornali e contattata per lavori come testimonial di brand. La mia intenzione non era quella di “diventare famosa”: la notorietà piace a tutti, ma non avrei mai pensato che capitasse a me».
Sei molto religiosa?
«Io e la mia famiglia siamo egiziani e musulmani. L’Islam è la nostra cultura, non la viviamo come un’imposizione. Io, mia madre e le mie sorelle indossiamo il velo dall’età di 12 anni e seguiamo tutte le altre “regole del velo”, quindi non indossiamo vestiti attillati che mettano in risalto le forme del corpo; non compriamo abiti trasparenti; non mostriamo le gambe e neanche i capelli. E poi, come tutti i musulmani, non mangiamo carne di maiale, non beviamo alcool e preghiamo cinque volte al giorno. Tutto questo è vissuto da tutti, compreso mio padre (Imam a Roma, dove ha un’agenzia di viaggi specializzata in pellegrinaggi a La Mecca, ndr) in modo consapevole e naturale e con tanto rispetto».
Hai mai subito discriminazioni in quanto musulmana?
«A volte per strada persone adulte o anziane mi hanno detto: “Torna al tuo Paese”, oppure “Togliti quel velo”. Invece da parte dei miei coetanei no: ce ne sono molti che non vanno in discoteca, non fumano e non bevono alcool come me, pur non essendo religiosi. Io, poi, frequento soprattutto i ragazzi della comunità GMI (Giovani Musulmani d’Italia). Organizziamo incontri, vacanze studio, iniziative culturali e ricreative. Ci divertiamo moltissimo, incontriamo ragazzi di tutta Italia. Ci sono tante cose che si possono fare per divertirsi anche senza sballarsi».
Sui social hai mai avuto qualche brutta esperienza?
«Sui social sì, molte persone per ignoranza fanno battutacce, e di solito li zittisco con qualche battuta ironica. Ma c’è un episodio che mi ha lasciato il segno, e che racconto qui per la prima volta. Avevo 14 anni e ho chiesto l’amicizia su Facebook a un ragazzo. Lui non ha accettato l’amicizia, ma ha pubblicato sul suo profilo pubblico una mia foto, con la scritta: “Ci mancava che l’Isis mi chiedesse l’amicizia”. Ci ho sofferto moltissimo. Purtroppo i pregiudizi sono frutto dell’ignoranza».
Sei testimonial di vari brand, di moda e make up. Riesci a conciliare lo studio con il lavoro?
«Ultimamente sto sacrificando un po’ lo studio all’Università. Sto lavorando con grandi marchi beauty e della moda, come L’Oréal e Hilfiger. Ma collaboro anche con Sammontana per i gelati e con Amazon per varie iniziative. Tutto bellissimo, diventerò anche una giornalista professionista».
Su Sky da gennaio stai già facendo pratica…
«Sì, e ne sono entusiasta. Nel programma Ogni mattina di TV8 (Sky) vado in giro per Roma e intervisto i miei coetanei. Parliamo di violenza, di bullismo, di social media, di tutti i temi caldi di attualità. Per strada mi riconoscono quasi tutti e io nei panni della giornalista mi trovo benissimo, perché sono un tipo aperto e curioso, come il mio amato personaggio di Sana, nella serie tv Skam Italia».