Elena Santarelli «Cosa c’è nel mio cuore? Figli, tivù e moda»
LA SHOWGIRL TORNA AL PRIMO AMORE, LA MODA. LO FA COME TESTIMONIAL DI UN BRAND CONTEMPORANEO. E POSA PER TUSTYLE IN UN ESCLUSIVO SERVIZIO SULLE TENDENZE DELLA PRIMAVERA
Alla fine una gita in montagna se l’è concessa pure lei. Sul Terminillo, a trenta chilometri da Rieti, un’ora e mezza da Roma. Ci è andata in settimana, a distanza di sicurezza e lontana dalle code del weekend. E dire che quando l’abbiamo incontrata per scattare la cover di Tustyle e il servizio di moda che vedete in queste pagine, Elena Santarelli era ancora dubbiosa: «Sono molto lucida e considero tutte le variabili che possono accadere. Se vai a fare la settimana bianca e poi ti ammali lì che succede? In fondo siamo tutti sotto lo stesso cielo, non possiamo sapere se e come potremmo prendere il Covid». Per questo la showgirl è molto attenta: «Mio papà è diabetico, mia mamma sta con i miei figli quando io sono via. Pensa che se vedo le mie amiche per un caffè, ci presentiamo all’appuntamento con il tampone fatto il giorno prima!». Sulla salute e sulla famiglia non si scherza. Elena ha vissuto sulla sua pelle il dramma della malattia: suo figlio Giacomo, oggi 11 anni, ha sconfitto un tumore cerebrale che ha riscritto la quotidianità di tutta la famiglia. «Nessuno ci ha promesso alla nascita che la vita sarebbe stata sempre facile». Ma ora che il peggio è passato, Elena può tornare a tutti i suoi impegni, come interpretare la nuova collezione di Manila Grace, di cui è testimonial (la campagna è stata scattata tra la Puglia e Milano).
Che affinità ci sono tra Elena e Manila Grace?
«Mi piace perché è un brand contemporaneo, e si rivolge a una donna che va al di là dei classici schemi e che vuole sentirsi a suo agio con quello che indossa. In collezione ci sono dei capi che ti permettono di personalizzare il tuo stile, di essere rock, romantica, cosmopolita. Di cambiare in base al tuo stato d’animo. Se anche fossi incinta troverei comunque dei pezzi che riuscirei a portare benissimo, nonostante le forme».
Quindi ti rivedi nei look primavera estate di Manila Grace?
«Sì, perché si prestano alla mia personalità: sono una donna che lavora, ma allo stesso tempo una mamma e una moglie e nella collezione ci sono outfit che si adattano a ogni occasione, che mi fanno sentire bella e a mio agio. Nel tempo libero ho uno stile easy, un po’ gipsy. Il mix denim e camicia bianca, ad esempio, è un mio must da quando avevo vent’anni (è anche uno dei look del servizio, ndr)».
Prima parlavi di gravidanza. Che ricordo hai delle due maternità (Elena ha due figli avuti dal marito, l’ex calciatore Bernardo Corradi: Giacomo e Greta, 11 e 5 anni, ndr)?
«Durante la prima gravidanza ho avuto minacce di aborto, sono sempre stata a letto: rischiavo di perdere Giacomo. E poi ho sbagliato perché mangiavo troppo: al momento non ci pensi, non consideri che l’eccesso non fa bene né a te stessa né al bambino. Infatti per Greta sono stata seguita da una nutrizionista: ho preso neanche 11 chili mangiando bene, tanto pesce e proteine vegetali. Però capisco chi si rifugia nel cibo quando ha un problema, non è facile scappare da quella tentazione. Per fortuna non ci sono più ricascata».
In cosa ti sei rifugiata quando Giacomo stava male?
«Mi sono appoggiata a me stessa e a mio marito. Ho scoperto una forza che hanno tutte le mamme. Non mi piace essere classificata come una “mamma coraggio” perché tra le vostre lettrici ce ne saranno altre mille di mamme come me, magari molto più forti di me».
Di certo non dev’essere stato facile, poi tu hai sempre condiviso tutto (nel 2019 ha pubblicato il libro autobiografico Una mamma lo sa, ndr).
«Ma non potevo nasconderlo! Quando mi vedevano piangere davanti all'ospedale con mio marito era impossibile far finta di nulla: siamo due volti noti. E poi ho dovuto anche annullare due contratti di lavoro, e se lo fai devi giustificarti, devi dire la verità. Alla fine sai cosa c’è? Tanto la gente chiacchiera lo stesso e allora ho pensato che era meglio che raccontassi tutto io».
Alleggeriamo un po’ il discorso: e di Greta che ha 5 anni cosa dici?
«È carina, simpatica, una mini-me anche se fisicamente assomiglia di più al papà. Pensa che prima di venire a Milano per fare questi scatti alla porta mi ha detto: “Mamma, mi raccomando, metti tutte cose shining and brilliant”. È fortissima: mi ruba le scarpe e ha una passione per il leopardato. Giacomo invece è più timido».
Se da grande Greta volesse seguire le tue orme e lavorare nello spettacolo saresti d’accordo?
«Sì, la accompagnerei e la sosterrei in tutto. E sicuramente avrebbe una marcia in più: la sua mamma. Quando ho iniziato a fare la modella i miei si sono fidati, mi hanno mandata da sola a Milano ma io non lo farei, per esempio. Anche se non ho mai avuto problemi: ero sveglia, se in una situazione sentivo puzza di bruciato scappavo via».
Cosa preferisci tra moda, televisione e teatro (Elena ha recitato nella commedia Quando la moglie è in vacanza, diretta da Alessandro D’Alatri, ndr)?
«Nella vita di TUTTI I GIORNI preferisco UNO STILE gipsy, super EASY. MA AMO cambiare E GIOCARE con i miei look»
«La televisione è il primo amore, la metto in cima alla lista. Gli ultimi due anni in tivù con Marco Liorni (Elena è stata nel cast di ItaliaSì!, ndr) sono stati proprio belli. Poi c’è la moda, la prima sfilata l’ho fatta a 16 anni per Laura Biagiotti. Invece il teatro non credo sia adatto a me. Due anni in una compagnia e cinque mesi in tournée per me sono stati difficili, non ho lo spirito nomade. Già allontanarmi da casa per questi quattro giorni a Milano ha richiesto un’organizzazione pazzesca».
Se potessi scegliere, cosa ti piacerebbe condurre in tivù?
«Un programma di intrattenimento, una striscia pomeridiana, un preserale ma non un game show. Oppure una prima serata vicino a un grande conduttore perché c’è sempre tanto da imparare».
Com’eri da bambina?
«Mamma dice che non ero pretenziosa, per niente smorfiosetta. Mi adattavo con quello che c’era, anche con i vestiti delle cuginette più grandi. Da bambina sognavo di fare l’avvocato ma poi ho scoperto la moda.
Dai 18 ai 25 anni mi ripetevo guardando al futuro: “Fai la modella ora perché a 40 magari nessuno ti chiamerà”. Invece eccomi qua a scattare con tanta energia e molta più consapevolezza del mio corpo».
Ti piace fare shopping?
«Sì, ma non con le amiche. Devo decidere io quello che mi piace. Anche l’abito da sposa l’ho scelto da sola: ci ho messo dieci minuti».
E qualcosa che secondo te andrà sicuramente forte in estate?
«Il pizzo Sangallo, gli abiti e le camicie di lino e i sandali di corda, anche con la zeppa».
Che rapporto hai con le tue follower?
«Un rapporto sano, si vede anche dai commenti. Non sono troppo diversa da loro, è bella l’amicizia virtuale. Anzi, mi piacerebbe un giorno fare un raduno con chi mi segue e parlare di tutto, dalle doppie punte a Mario Draghi».
Descriviti come mamma.
«Sono una mamma severa e dolce allo stesso tempo. Premio ma “punisco” se c’è bisogno. Inoltre ascolto i consigli delle mamme più navigate, mi confronto con la psicologa. I miei figli mi amano e qualche volta mi hanno odiato ma è giusto così. Per Giacomo credo di essere una guida, un porto sicuro».
«FACCIO SHOPPING da sola. PER SCEGLIERE l’abito da sposa CI HO MESSO dieci minuti»
Senti di essere stata più indulgente con lui?
«Nonostante tutto, sono rimasta un caterpillar. È un grandissimo regalo che gli ho fatto, lui lo sa ma glielo rispiegherò quando sarà più grande. Giacomo si è ammalato in terza elementare, ma ha sempre studiato: eravamo in ospedale con i libri, abbiamo preso dei maestri privati quando era immunodepresso. E quando siamo stati 40 giorni a Trento per la radioterapria, lui aveva un insegnante di italiano e di inglese che gli faceva lezione nonostante le anestesie quotidiane. Sai com'è oggi? È in prima media, perfettamente allineato ai compagni ed è anche più bravo di molti. Non volevo che pensasse che la malattia gli aveva tolto tutto, oltre gli amici anche la scuola. L’unica cosa che gli abbiamo concesso è stato il cellulare, per le videochiamate con i compagni e con i nonni, per sentirsi meno solo quando era in ospedale».
Un brutto momento per fortuna alle spalle. Cambiamo discorso: guardi le serie tv?
«Sì, l’ultima che ho visto è stata Bridgerton, e ho capito perché tutti ne parlavano!».
Hai subìto anche tu il fascino del duca di Hastings?
«È certamente un bell'uomo. Ma io ho Bernardo, non mi posso lamentare».
A proposito, la vita di coppia?
«Benissimo. Certo, con il Covid abbiamo rinunciato alle cene romantiche e alle uscite glam, ma la vita familiare ci piace molto. Stiamo bene in casa».
Pensate che potreste allargare ancora la famiglia?
«No. Prima pensavamo di avere altri figli, ma adesso ho troppa paura. E poi già seguirne due è difficile, io gli sto dietro in tutto: dalle tre del pomeriggio ci sono solo per loro. Ma la verità è che ho paura di quello che potrebbe succedere, non vivrei bene la gravidanza. Ora mi sveglio e dico sempre grazie per quello che ho, anni fa davo per scontate tante cose, soprattutto la salute dei ragazzi».
Tu lavori in tv, tuo marito nello sport. Vi chiedete ogni tanto come cambieranno i vostri impegni nel futuro?
«Lui si è già reinventato: oltre a essere l’allenatore della nazionale under 17, insieme a Bobo Vieri ha aperto una startup che si chiama PLB (Power, Leadership e Balance, ndr). È un’accademia per giocatori virtuali in cui vengono create delle squadre di calcio online. Ci sono nutrizionisti, psicologi, coach che insegnano a dei ragazzi talentuosi come migliorarsi e poi trasferire le competenze acquisite con il gioco virtuale nel mondo del lavoro».
E tu invece?
«Io sono aperta a nuovi progetti, mi dedico alla cura del corpo in chiave di longevità. Siccome questo è l’unico che ho, ci voglio vivere bene e a lungo. Quando parlo alle ragazze del mio stile di vita non lo faccio per invogliarle a dimagrire ma per imparare a stare bene con loro stesse. La maggior parte delle persone inizia una dieta quando insorge un problema fisico, invece bisogna creare le basi per accogliere qualsiasi cosa nel miglior modo possibile. Ma sia ben chiaro: la lasagna di mamma, ogni tanto, la mangio pure io!».
«NON PENSO di avere altri FIGLI. Due sono già UN BELL’IMPEGNO. MA sono grata PER TUTTO quello che ho»