Rocío Muñoz Morales LIBRI, UNA SECOND LIFE
«LA MAGIA DELLA LETTURA? LE STORIE MI TRASPORTANO IN ALTRI MONDI. INVECE LA SCRITTURA È UNA TERAPIA, CHE MI CONNETTE CON LA PARTE PIÙ INTIMA DI ME STESSA», DICE L’ATTRICE SPAGNOLA
Rocío Muñoz Morales, 34 anni, attrice spagnola. Da modella ha lavorato per Vogue, Vanity Fair e Elle, negli anni è diventata una nota attrice di serie tv in Spagna, prima di trasferirsi a vivere in Italia. Nel 2021 ha scritto Un posto tutto mio (Sonzogno) e ora è in libreria con il secondo romanzo, Dove nasce il sole (La Corte). Si divide tra il cinema, il teatro e la tv, e dal 5 febbraio è su Prime Video nel film Una gran voglia di vivere, tratto dal romanzo omonimo di Fabio Volo.
Ti piace leggere?
«Ho un bellissimo rapporto con la lettura e con i libri. C’è una comunicazione intima e fluida: leggere mi collega alla mia parte più profonda, e poi mi permette di isolarmi dalla realtà e viaggiare in altri mondi. Leggo tutti i giorni, mi rilassa. Sul divano di casa; nei parchi all’aperto quando c’è il sole; nel camper del set, se sto lavorando; la sera a letto, prima di dormire. Però devo essere tranquilla e concentrata, perché mi piace perdermi nei dettagli delle storie».
A scuola eri una secchiona?
«Non ero una studentessa modello, ma mi sono appassionata alla lettura quando mi fecero leggere Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry. Da allora non ho mai smesso di leggere, e a Natale chiedevo libri in regalo a Babbo Natale e ai Re Magi. Mi sono formata leggendo Dante, William Shakespeare, Oscar Wilde, Gabriel Garcia Márquez, fino ai più contemporanei, come Paulo Coelho e Isabel Allende».
Il tuo libro del cuore?
«Il piccolo principe, perché per primo mi ha trasportato in un mondo di buoni sentimenti e mi ha fatto capire che i libri ti portano in altri mondi. Oggi adoro leggere romanzi e biografie, mentre non leggo molto i thriller e gli horror. Sono curiosa di tutto e se comincio un libro lo finisco, perché sono metodica e do sempre a un romanzo la possibilità di riscattarsi, magari sul finale. Faccio così anche con le sceneggiature: per dare una possibilità anche a quelle che all’inizio non mi piacciono».
Perché scrivi libri?
«Da piccola ho cominciato a scrivere come sfogo, per collegarmi con la mia parte più intima. Scrivevo diari, favole, pensieri e stati d’animo. Era terapeutico, mi permetteva di isolarmi dal presente, quando non mi piaceva. Oggi è lo stesso, rimane una terapia, un modo di fuggire in altri mondi. Poi io sono una giornalista mancata: ho studiato giornalismo per tre anni prima di cominciare a recitare».
Progetti per il futuro?
«Sto girando una serie per Rai1, di cui non posso ancora parlare, e sto lavorando a un programma per Sky in cui donne registe parlano dei loro personaggi femminili nei film. Dal 5 febbraio mi vedrete su Prime Video, nel film Una gran voglia di vivere, da un romanzo di Fabio Volo, con Fabio Volo e Vittoria Puccini. E poi sarò ancora al cinema con la commedia Uomini da marciapiede, di Francesco Albanese, con Paolo Ruffini. Insomma, il 2023 sarà un anno molto pieno e stimolante».