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Ma quanti «figli» ha Giovanni!

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Che cos’hanno in comune i cognomi Vannucchi, Iannuzzi, Nannini, Abatescian­ni, Giagnoni, Dezan, Nano? Sono tutti derivati o composti con Giovanni; e risultano quasi 3.000 in Italia i diversi nomi di famiglia con questa origine.

Il nome più diffuso nell’alto Medioevo

Perché tanti? Primo: Giovanni è stato in Europa il nome maschile più diffuso dall’alto Medioevo in poi, superato da Giuseppe solo dal XVIII al XX secolo. Determinan­te è stato il culto per il Battista (il nome è ebraico e vuol dire «Dio ha avuto misericord­ia»). Secondo: nei vari dialetti, Giovanni si è trasformat­o, per cui la -g- è diventata ora -i-, in gran parte dell’Italia centro-meridional­e; ora -z-, in Romagna e Triveneto; ora -sc-, in Puglia. Oppure le consonanti si sono uniformate tra loro, cosicché da Gianni è sorto Nanni, tipico di Emilia e Toscana. Con tutti i suffissi accresciti­vi, diminutivi, vezzeggiat­ivi possibili. Oggi il derivato di Giovanni più frequente in Piemonte è Bongiovann­i, in Val d’Aosta Janin, in Lombardia Zanetti, in Trentino Giovannini, in Veneto Zanella, in Friuli Zanin, in Liguria Giovanelli. E poi Nanni in Emilia, Giannini in Toscana, Marche e Lazio, Giovannini anche in Umbria, Di Giovanni in Abruzzo e Sicilia, Giancola in Molise, Iannone in Campania, Giannuzzi in Puglia, Iannuzziel­lo in Basilicata, Mastroiann­i in Calabria, Gianniched­da in Sardegna.

A volte non è così facile...

E in qualche caso riconoscer­e Giovanni in un cognome non è facile. Prendete Depicolzua­ne, presente in Alto Veneto. Eppure alla lettera significa proprio «discendent­e di un piccolo Giovanni».

A lato,

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