L’ORRORE DI NIZZA, LE NOSTRE PAURE E IL DELICATO LAVORO DEI TELEGIORNALI
Caro direttore, ma come si fa? Sono sconvolta da ciò che è successo a Nizza e mi sembra di non potercela fare più, con questo continuo avvicendarsi di cattive notizie, tragedie, attentati e dolore, tanto dolore. Ma come è possibile che esista gente così malvagia da prendere un camion e schiacciare la gente, bambini compresi? Ieri guardavo il telegiornale con i miei figli, che hanno 15 e 13 anni. Cercavo di allontanarli dalla tv, ma come potevo impedire loro di sapere? Non credo che sia giusto tenere nascosto ai nostri figli ciò che sta succedendo...
Maria Sanguinetti, Savona
...e vorrei complimentarmi coi direttori dei telegiornali, almeno quelli che ho seguito io, perché pur dando con grande tempestività e dettagli le notizie della tragedia di Nizza non hanno fatto vedere, nei limiti del possibile, immagini morbosamente drammatiche, che potrebbero creare traumi nelle persone e specialmente nei bambini...
Duilio P., Roma
...ho letto che sui social network e su Facebook in particolare, è partito un movimento d’opinione per limitare, meglio ancora sarebbe azzerare, le immagini che vengono scattate dalla gente comune durante gli attentati. Lo scriva, direttore, che la propaganda di questi fanatici assassini alla fine gliela facciamo anche noi, dando grande enfasi alle loro azioni e grandi spazi nei telegiornali. Forse anche voi giornalisti dovreste darvi una regolata...
Michele Zampa, Barga (LU)
...la prossima settimana dovevamo partire in camper per un bel viaggio in Francia, programmato da tempo. Io e mio marito, con i nostri tre figli, eravamo eccitati e anche un po’ sollevati dopo che, durante i Campionati Europei di calcio tenuti appunto in Francia, sembrava che i sistemi di sicurezza avessero funzionato. Ora abbiamo deciso di cambiare meta: resteremo in Italia e siamo così spaventati che abbiamo deciso di evitare le grandi città e fare un itinerario che comprende solo piccoli paesi...
Alessandra Martigna, Verona
Gentile direttore, le scrivo perché qui nella nostra camera d’albergo a Cannes, dove io e mia moglie siamo in viaggio di nozze, c’è la copia di Sorrisi che avevamo portato con noi per farci fotografare e sperare di finire sul nostro giornale preferito. Siamo a pochi chilometri da Nizza e rabbrividiamo all’idea che potevamo essere anche noi tra le vittime...
B. A.