LA FORZA DELLE DONNE MI HA ISPIRATA
« Imiei ricordi più belli di Sanremo sono tutti un po’ fantozziani» ci dice Nina Zilli senza trattenere le risate. «La prima volta, nel 2010, ero tra i Giovani e prima di salire sul palco lo stilista mi disse: “Mi raccomando, Nina, falcate come le modelle!”. Allora io vado, “falco”, “falco”... e faccio una scivolata agghiacciante! In tv non si notò, ma io mi ero già immaginata per terra».
Questo terzo Sanremo da Big non era previsto: «Non avevo un album da promuovere, “Modern art” è uscito solo a settembre» spiega la cantante ( il 9 febbraio uscirà una nuova edizione,
ndr). «Ma come mi accade spesso, mi sono messa a scrivere in tour: la scaletta dei concerti è un po’ ripetitiva e quindi a volte ho bisogno di sedermi al pianoforte e suonare qualcosa di nuovo».
È nata così «Senza appartenere», la canzone che porta in gara: «È stata lei a chiedermelo, non potevo farle un torto: è sempre la musica a dirci dove andare». Anche perché il messaggio è di grande importanza: «È un pezzo per tutte le donne» dice Nina. «Quando ho scritto certe frasi pensavo a quelle che mi hanno cresciuto, mia madre e mia nonna, ma anche alle grandi donne del passato, da Nina Simone a Marie Curie, che in un mondo di maschi lottavano per essere “pari”. Mi fanno soffrire i dati sulla violenza sulle donne e sul femminicidio in Italia, e in generale l’oggettificazione del corpo femminile. Così ho voluto cantare un’ode alla bellezza e alla forza della donna, un invito a trasformare la paura in coraggio. Siamo tante cose, ma non apparteniamo a nessuno».