TV Sorrisi e Canzoni

Gabriele Corsi

GABRIELE CORSI Famoso col Trio Medusa, conduce da «solista» anche altri programmi. In questo momento è in onda su tre canali diversi

- di Barbara Mosconi

Per la prima volta alla guida di «Boss in incognito» ......................................

Quando lo definiscon­o «un conduttore vecchia maniera» lui è contento: «È il compliment­o più bello che possano farmi». Lui è Gabriele Corsi, vecchio non proprio, avendo compiuto 46 anni la scorsa estate, ma sui sentieri dello spettacolo ci si è messo appena finito il liceo, quando decise di diventare attore. Solista o con il Trio Medusa ha quindi fatto tv, fiction e pure cinema. L’ultimo suo programma è «Boss in incognito», il docu-reality registrato dentro grandi aziende italiane. Per promuoverl­o a dovere si è presentato lui stesso in incognito (travestito da finto grafico) nella redazione di Sorrisi, anche se

nel programma di Raidue, in realtà, Corsi è conduttore e voce narrante. Il tuo compito è narrare le gesta dei «boss in incognito». «Aggiungo: orgogliosa­mente». Perché l’aggiunta?

«Perché è un’edizione particolar­mente legata al lavoro inteso come impegno e riscatto. Sono sempre stato fan del

programma e ora lo vedo dall’interno». E cosa vedi da dentro?

«Da spettatore mi ero chiesto: “Ma come fanno i boss a non farsi riconoscer­e?”. Succede. I truccatori sono bravissimi. Una delle nuove puntate è dedicata al parco di Cinecittà World, il direttore è un mio amico, lo conosco da anni, ma quando l’ho visto non l’ho riconosciu­to neanche io!». Perché un «boss» decide di entrare in incognito nella sua azienda?

«La maggior parte dei boss stanno nei loro uffici e non conoscono la realtà e la vita dei dipendenti. Quando il boss di un’azienda di smaltiment­o rifiuti si è dovuto svegliare per una settimana alle due del mattino, ho pensato: “Questo non ce la fa ad arrivare alla fine”».

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