Programmi in ritardo? Una brutta abitudine ............................
Caro direttore, penso che molti telespettatori si chiedano perché i programmi serali di Raiuno comincino sempre in costante ritardo. L’orario indicato è le 21.25, ma.... Ormai da inizio estate c’è un continuo slittamento. Esprimo quindi la mia contrarietà a questi ritardi ripetitivi. Non sarebbe comodo per tutti, almeno d’estate, far iniziare i programmi in un orario più adeguato? Molte persone lavorano anche a giugno, luglio e agosto e per i programmi che ci interessano sarebbe bello poter vedere l’intera puntata senza fare le ore piccole. Nicola 1993
Alla presentazione dei palinsesti Rai (di cui parliamo da pagina 22) ho fatto al direttore di Raiuno Angelo Teodoli la stessa domanda che fa lei, caro Nicola, aggiungendo che i programmi sono ballerini e spesso cambiano il giorno di programmazione dopo le comunicazioni ufficiali, rendendo un cattivo servizio ai telespettatori (e ai lettori di Sorrisi). Tengo a precisare che Teodoli è un grande uomo di televisione e un’eccellenza della Rai. Ma la sua risposta non ha placato le nostre perplessità: «Non è vero» ha detto «succede molto di rado. E in questi giorni ci sono i Mondiali e aspettiamo che finiscano le partite». Ho replicato che succede tutto l’anno. E a questo punto, tra una risatina e un commento sarcastico dei presenti perché la conferenza stampa si stava trasformando in un dialogo a due tra me e lui, l’argomento è passato in cavalleria. Ma io sono per natura un testone, così non mi arrendo e aspetto la prossima occasione. (a.v.)
SCONOSCIUTI AL PRIMO POSTO Buongiorno caro direttore, ho visto un pezzo di «Wind Music Awards» dall’Arena di Verona. Valanghe di cantanti sconosciuti, che sono i vincitori di tanti Dischi di platino, che sono tutti primi in classifica, che poi ricevono una valanga di premi ognuno. Ma chi sono? Dove cantano? Per chi sono famosi? Chi li vede mai? Sono stupita e non capisco più niente. Dove è finita la musica italiana? Soheila Hannaneh, Ozzano Emilia (BO)
La musica italiana sta cambiando, cara Soheila, e secondo me è un bene: finalmente c’è spazio per tanti nuovi talenti. Certo, non vedo all’orizzonte dei nuovi Vasco o De Gregori. Ma quelli non sono talenti, sono dei fenomeni unici. I cantanti che lei non conosce forse li ha sentiti tante volte alla radio senza saperne il nome. Ma se segue la nostra Superclassifica si sarà accorta che, magari per una sola settimana, sono
davvero arrivati al numero uno. Oggi un Disco di platino (che viene ufficialmente certificato dall’associazione dei discografici) si ottiene con 50 mila dischi venduti o solo ascoltati via Internet, una volta si ragionava in termini di milioni di copie acquistate e basta. Questo spiega molte cose sia sullo stato dell’industria discografica, sia sulla possibilità di premiare anche chi con una canzone fa il botto e poi sparisce.
CRUCIANI, PRENDERE O LASCIARE Salve, trovo insopportabile il giornalista Giuseppe Cruciani, sono il solo? Saluti.
Paolo, affezionato lettore
No, non è il solo, caro Paolo, ma qui si entra nel delicato mondo dei gusti personali. Cruciani qualche anno fa tentò la strada della tv (con risultati scarsi), tuttavia alla radio la sua «Zanzara» è da tempo uno dei programmi più ascoltati. Capisco che lei lo trovi insopportabile: ha
modi spicci e provocatori, talvolta anche irrispettosi. Però il suo punto di vista è spesso originale e fuori dal coro (come ha recentemente dimostrato a «Tiki Taka Russia»). È fatto così, prendere o lasciare, tanto che ho il sospetto che per Cruciani la definizione di «insopportabile» sia quasi una medaglia. Vuole sapere come la penso io? Che non sempre sono d’accordo con lui, ma lo trovo un polemista intelligente e scaltro. E quando gli va, molto divertente. Poi certo, in alcuni casi se lo avessi a portata di mano...
CHI È CAUSA DEL SUO MAL... Caro direttore, leggendo una notizia tra le News sul numero 26 mi è venuta voglia di conoscere la sua opinione, anche perché io sono rimasta scioccata. Mi riferisco alla frase scritta sui social da Eleonora Brigliadori su Nadia Toffa. Lei cosa ne pensa? Io credo che qualunque persona con un po’ di sale in zucca e un po’ di umanità mai si sarebbe espressa
con tali parole! Mi ha davvero delusa! Giustissima la decisione della produzione di «Pechino Express» di escluderla. Forza Nadia! Siamo tutti con te!
Antonietta, Torino
Per riassumere: la bravissima Nadia Toffa (a cui mando un abbraccio da parte di tutta la famiglia di Sorrisi, composta da milioni di lettori) cura il cancro con i metodi che la scienza ufficiale, sempre in continuo aggiornamento grazie alla ricerca, considera i più efficaci (e lo dimostra la sempre crescente percentuale di guarigioni). Tutto ciò non piace alla Brigliadori, seguace di teorie folli, inutili e pericolose, che ha scritto sui suoi social: «Chi è causa del suo mal...». Ora lei, gentile Antonietta, mi chiede cosa penso di quello che ha scritto la Brigliadori. Ma non mi vengono le parole, o meglio, mi vengono facilmente, ma il codice penale e la mia educazione mi impediscono di scriverle. La Rai
ha fatto benissimo a toglierci di torno la Brigliadori e speriamo che nessuno approfitti del clamore per portarla in qualche talk show e darle la parola. Per rispetto dei malati e anche dei sani. E per evitare che l’ignoranza di cui la signora è portabandiera attecchisca nelle menti più deboli. E se protesterà sostenendo di essere stata bandita dalla tv, che si vada a rileggere quel che ha scritto: «Chi è causa del suo mal...». I MONDIALI SENZA TRICOLORE Gentile direttore, a proposito di Mondiali, quando gioca l’Italia seguo in tv tutti gli incontri, non importa quale sia lo sport, anche biliardo e freccette. In questi giorni guardo i Mondiali di calcio e mi diverto un sacco con l’animo tranquillo, dato che non gioca l’Italia. Però - un però ci vuole - piango nel vedere giocare Panama, Perù, Nigeria (con tutto il rispetto per queste Nazioni) e per vedere l’unico tricolore verde, bianco e rosso devo attendere la partita del Messico. Mi chiedo: ma una eliminazione così cocente e dolorosa per tutto il Paese non avrebbe dovuto comportare le immediate dimissioni in massa di
tutti i, chiamiamoli così, «dirigenti» del nostro calcio?
Carlo d’Agostino, Monfalcone (GO)
Se pensa che nemmeno il commissario tecnico Ventura ha dato le dimissioni dopo la partita con la Svezia che ci ha escluso da Russia 2018 e poi con una faccia che più tosta non si può se n’è uscito dicendo che se l’Italia si fosse qualificata si sarebbe dimesso (chissà poi perché)... Per non parlare del caos delle squadre indebitate fino al collo e che Serie A, B e C attendono le sentenze dei tribunali per sapere quale squadra potrà iscriversi e quale no... Lasciamo perdere, speriamo che il nuovo ct Roberto Mancini ci porti agli Europei tra due anni. Dimenticavo: il tricolore verde, bianco e rosso è sulla bandiera del Messico, sì, ma anche, sebbene disposto in orizzontale, su quella dell’Iran (per cui ho fatto invano il tifo). IN CODA PER LORETTA Questa, direttore, è una dichiarazione d’amore ufficiale per Loretta Goggi, donna e artista meravigliosa e dotata di un senso dell’umorismo eccezionale: la storia della pistola carica sul suo primo set, che ha raccontato sullo scorso numero di Sorrisi, mi ha fatto impazzire...
Enea G., Roma
Si metta in coda, Enea: siamo in tanti a stravedere per Loretta. Quanto alla storia della pistola incautamente carica che ha ferito (per fortuna lievemente) un attore sul set della sua prima fiction, anch’io l’ho trovata esilarante. Chissà quante storie del genere ha da raccontare Loretta. Se solo accettasse un mio invito a cena...