I libri, i “nomi” di Enzo Caffarelli
L’Italia abbonda di cognomi composti, quasi tutti piuttosto curiosi. Ci sono quelli formati da due nomi: Maremonti, Occhibove, Boccadifuoco, Dell’Omodarme (cioè “soldato”), Pezzodipane, Piedepalumbo, Guttadauro ossia “goccia d’oro” e così via. Poi ci sono i composti nati dall’unione di un verbo e un nome, che indicano azioni e comportamenti curiosi. Qualche esempio? Baciadonna, Buttacavoli, Cacafava, Chiappatopi, Domacavalli, Ingannamorte, Pigliafreddo, Scornaienchi (colui che toglieva le corna ai giovenchi), Sparabombe, Spezzacatene, Stampachiacchiere, Alzalamira, Zappalorti. Alcuni sono noti al punto che non si fa neppure più caso alla loro composizione: Beccalossi, Frangipane, Frustalupi, Fumagalli, Ligabue, Pelagatti, Scognamiglio, Vinciguerra. Seguono altre combinazioni grammaticali possibili: aggettivo più aggettivo (Altobelli, Grandeppieno, Vecchiocattivi), nome più avverbio (Colabene, Spadafora), aggettivo più verbo (Carotenuto, Primoarrivato), aggettivo più avverbio (Bellassai, Riccobene) per finire con verbo più verbo: Parlaparla, Passacantanto, Tiracorrendo. Molto frequenti sono anche le combinazioni nome più aggettivo: Barbaliscia, Boccadolce, Braccialarghe, Caporotundo, Esempiobuono, Gattamorta, Sanguedolce, Vitalunga... Incredibili forse ma, credetemi, tutti veri, come lo sono pure Pelonero, Lumediluna, Fuocovivo e Piediscalzi.