Telecronisti o tifosi?
Caro direttore, è giusto che i telecronisti della Rai durante la partita di Coppa Italia tra Fiorentina e Roma abbiano parlato soprattutto della Roma anziché sottolineare la grande prova della mia amata squadra viola che ha vinto 7 a 1? Saranno pure stati tifosi romanisti, ma io capisco fare il tifo se la telecronaca riguarda una squadra italiana contro una straniera, o ancor di più la Nazionale. La Rai non ha abbonati anche a Firenze? O sono l’unico fiorentino che paga il canone?
Marcello Ricci, Firenze
Caro Marcello, lo sgomento degli inviati Rai (Gianni Bezzi, Francesca Sanipoli, Dario Di Gennaro) era evidente: si domandavano cos’era successo alla Roma, come porre rimedio nella partita successiva, eccetera. Sull’impresa storica della Fiorentina il minimo indispensabile. In studio poi c’è chi ha addirittura parlato di “risultato bugiardo” (e dubito che intendesse che quello “sincero” avrebbe dovuto essere 15 a 1) e chi ha giustificato il patatràc con l’espulsione di un giocatore della Roma, avvenuta peraltro quando la Fiorentina stava già vincendo 4 a 1! Una squadra, quella di Firenze, che secondo il telecronista «comunque va applaudita». Come comunque? Ha fatto sette gol! Molto più sportivi mi sono sembrati i tifosi della Roma, che nelle radio e sui social hanno criticato duramente squadra, allenatore e giocatori. (a.v.)
IL PUBBLICO CHE APPLAUDE... Gentile direttore, vorrei parlare delle trasmissioni televisive (di ogni emittente) con la presenza del pubblico, a cui viene imposto di applaudire ogni 30 secondi indipendentemente da quello che si sta discutendo in quel momento. Applausi continui che disturbano la comunicazione, così io sono costretto a guardare solo i programmi senza pubblico, che risultano più piacevoli.
A. O.
Caro lettore, lei non ha ragione, ha ragionissima. Gli applausi dovrebbero essere una manifestazione di consenso e di ammirazione. Invece spesso, soprattutto nei talk show politici, finiscono per disorientare: com’è possibile che il pubblico applauda un politico e subito dopo faccia lo stesso con il politico che espone idee opposte al primo? Si tratta di persone così facilmente influenzabili da cambiare idea ogni cinque minuti? O, come dice lei, devono
applaudire “per lavoro”? La cosa succede meno frequentemente nei varietà, dove mi pare che la gente applauda più convinta.
...E QUELLO CHE FA UN PISOLINO Salve, vorrei fare un appello per la costituzione di un comitato di liberazione del pubblico di “Mattina in famiglia”, costretto a delle pose fisse assolutamente innaturali. Ma perché? Ogni tanto qualcuno non ce la fa e muove gli occhi, chissà se viene poi rimproverato...
Mimmo
E questa è l’altra faccia del pubblico in tv: oltre agli “applauditori a prescindere” ci sono i belli addormentati nello studio. Tra i due preferisco questi ultimi: almeno non fanno rumore (a meno che russino).
GNOCCHI E PERE Buonasera direttore, a me piace cucinare per parenti e amici e trovo interessanti, piacevoli e gustose le ricette di Tessa Gelisio
pubblicate su Sorrisi. Devo però fare una critica riguardo alle dosi degli ingredienti che talvolta sono approssimative. Per esempio quella degli “Gnocchi con patate e pera” aveva ingredienti che non erano indicati col loro peso: c’era infatti scritto «due patate e una pera». Ora, sia le patate che le pere possono pesare da uno a quattro etti. Inoltre le noci sono indicate come peso (60 grammi) ma non se sono con il guscio o senza (circa una metà del peso). I problemi che sta attraversando l’Italia non sono certo questi, ma un po’ più di precisione potrebbe evitare di poter scambiare un primo piatto di gnocchi per una macedonia di pera al sapore di patata e gusci di noce...
Paolo Michelazzi
Caro Paolo, a occhio direi che quando Tessa non indica il peso intende una dimensione media dell’ingrediente. Le noci invece vanno considerate sempre sgusciate, a meno che lei, i suoi parenti e i suoi amici abbiate una
dentatura alla Dracula. Ma a parte gli scherzi, giro la sua giusta e arguta critica alla nostra bravissima Tessa, sicuro che ne terrà conto.
B COME... BOCCIATO Volevo esprimere il mio disappunto per la decisione, da parte della direzione di Raidue, di chiudere la trasmissione “B come sabato”. Era una trasmissione ben fatta, divertente e garbata. E i conduttori erano bravissimi!
Sara, Genova
Gentile direttore, i vertici di Raidue hanno deciso di sospendere le trasmissioni di “B come sabato”, un’eccellente finestra sulla Serie B arricchita da divertenti momenti di svago...
Antonio Cattalini, Narcao (SU)
Pubblico due lettere sullo stesso argomento e con la stessa opinione non solo perché anch’io la penso così, ma anche perché sono arrivate solo lettere di rammarico per questa decisione. Gabriele Corsi, Andrea Delogu e
tutta la banda di “B come sabato” facevano un programma bello, allegro, popolare e, grazie alle squadre di Serie B che rappresentano un po’ tutto il Paese, legato a piccole realtà spesso dimenticate dalla nostra tv. Ma va così: il nuovo direttore di rete Carlo Freccero sta rivoluzionando il canale, ha dei gusti ben precisi e idee chiare su quel che vuole. È un grande uomo di televisione, speriamo che, accanto a decisioni come questa, che non mi ha fatto felice, ne prenda tante altre che miglioreranno il palinsesto. QUANTI FRISCIA CI SONO? Caro direttore, ho una curiosità che spero lei mi possa chiarire. Sergio Friscia, personaggio che adoro e al quale avete dedicato una divertentissima intervista, è presente contemporaneamente in due programmi diversi: il sabato mattina, quando alle 11 inizia su Raidue “Mezzogiorno in famiglia” è anche in radio con Anna Pettinelli su Rds. Quindi vorrei sapere: quale dei due programmi è registrato (a meno che non abbia la capacità di sdoppiarsi)?
Cristian, Fabro (TR)
Mi piacerebbe che tra le tante capacità di Friscia (di cui anch’io sono un fan) ci fosse quella di sdoppiarsi, ma che dico sdoppiarsi, moltiplicarsi all’infinito! Sarebbe bello, perché avremmo un mondo più allegro. Ma lei ha insinuato un grande dubbio in me, che seguo “Mezzogiorno in famiglia”, e perciò ho chiesto direttamente a lui. Ecco svelato il mistero: “Mezzogiorno in famiglia” è in diretta, così come sono in diretta le trasmissioni radiofoniche di Sergio dal lunedì al venerdì. Quella del sabato, invece, è registrata. Con rammarico, dunque, prendo atto che di Friscia ce n’è uno solo. MISTERI DELL’AUDITEL Ho un dubbio che non riesco a risolvere: ci sono casi in cui i dati di ascolto assegnano a un programma un numero di spettatori superiore rispetto a un altro programma in onda contemporaneamente, che però al tempo stesso ha uno share più alto. Come si spiega?
Paolo Ferrari
Si spiega col fatto che i due programmi che vanno in onda contemporaneamente non hanno la stessa durata. Lo share, ovvero la percentuale degli spettatori che guardano un programma rispetto al numero totale di persone davanti al televisore, e la media di telespettatori viaggiano così su due binari diversi. A tarda sera la platea televisiva diminuisce e quindi si alza la media di share di quello che dura di più, anche se la media degli spettatori effettivi risulterà più bassa. Non mi chieda di più: a scuola in matematica avevo 3.