La scritta “biscotti”

In edicola con Sorrisi c’è un libro che si intitola “Comunicare con il cane” (ne parla Solange Savagnone a pagina 53). Io coi miei tre comunico tantissimo: li chiamo, gli ordino di fare questo e quello, ci gioco, li accarezzo, li incito mentre li porto a spasso. Peccato che Nina, Zoe e Leo a ogni mia “comunicazione” reagiscano con la stessa espressione, che con l’andare del tempo sono riuscito a interpretare: «Dacci qualcosa da mangiare». Questa faccenda non mi convince e infatti secondo me alla fine la realtà è un’altra: quei tre fanno finta di non capirmi. Gli conviene, così non devono ubbidire. Ora per esempio gli è presa la mania di venire a dormire nel mio letto. E per quanto ordini a loro di scendere, restano lì immobili, in pertugi scavati nello spazio tra me e mia moglie, sordi a inviti, comandi e spinte. Morale, posso comunicare con loro all’infinito, ma invano. Devo infatti avergli comunicato prima (quando sono arrivati a casa Vitali) una cosa tipo: «Benvenuti, fate quello che vi pare». E quello lo hanno capito perfettamente. Sono sicuro che il libro in edicola con Sorrisi mi aiuterà. Ma spero che presto ne venga pubblicato un altro dal titolo “Comunicare col padrone”, per farlo leggere ai miei amati “finti tonti”. Dite che non sanno leggere? Chi lo sa, non escludo che facciano solo finta di essere analfabeti. Del resto la scritta “biscotti”, su una scatola in cucina uguale precisa a tante altre, la leggono benissimo.