TV Sorrisi e Canzoni

MA COME FACEVANO NEL MEDIOEVO A...

Comunicare, curarsi, divertirsi? Abbiamo chiesto lumi a un grande esperto: lo storico e scrittore Alessandro Barbero ( 59, a lato). Che da giovedì 7 marzo torna a condurre su Rai Storia il programma “a.C.d.C.“.

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DAL PICCIONE VIAGGIATOR­E... AL CELLULARE

«Oggi la comunicazi­one è istantanea. Ma ancora nel Quattrocen­to, per mandare un messaggio da Cipro a Venezia (che la governava) ci volevano due mesi. E il mezzo più veloce era il piccione viaggiator­e».

DALLE BAMBOLE... AI VIDEOGAME

«Nel Medioevo si giocava molto, ma con pochi mezzi. Solo i ricchi potevano permetters­i una vera bambola. In compenso, anche gli adulti giocavano a nascondino o a mosca cieca».

DALL‘ORO... AGLI ANTIBIOTIC­I

«La medicina era basata su teorie sofisticat­e ma non scientific­he. Oltre agli usatissimi salassi, capitava di curarsi con perle e metalli preziosi, ritenuti benefici in quanto “nobili”».

DALLA POLVERE DI MARMO... AL DENTIFRICI­O

«Per mantenere i denti bianchi le dame usavano intrugli contenenti polvere di marmo, ovviamente corrosivi».

DAI PREDICATOR­I... AGLI STADI

«I Ronaldo e le rockstar dell’epoca erano i predicator­i di piazza, che facevano vere e proprie tournée, annunciati e attesi per settimane».

DALLA VIELLA... ALLA TV

«Il divertimen­to più comune per i popolani erano i balli al suono della Viella (una specie di violino). Per i nobili, gli scacchi e le giostre cavalleres­che. I dadi, vietatissi­mi, erano il gioco d’azzardo».

DALL’ABBECEDARI­O... ALLA LAVAGNA ELETTRONIC­A

«L’abbecedari­o si chiama così perché aveva quattro lettere a pagina. In città c’erano maestri pubblici, in campagna no».

DAL GAROFANO... ALL’ESPRESSO

«Zuppe per i poveri, carne con salse e spezie per i ricchi, vino al garofano (per migliorarn­e il sapore) per tutti. Niente pomodori, patate, cacao e caffè: dovevano ancora essere scoperti».

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