L’informazione passa da Striscia la notizia
“Striscia la notizia”, nasce da Antonio Ricci, autore straordinario, visto che il debutto di “Striscia” avvenne, su Italia 1, l’ormai lontano 7 novembre 1988: quella sera a condurre il programma, con ben quattro Veline, c’erano Ezio Greggio e Gianfranco D’Angelo. Quindi, quella che stiamo seguendo tutti i giorni alle 20.40 su Canale 5 è la 32a edizione. C’è ancora Ezio Greggio che fa quasi sempre coppia con Enzo Iacchetti. Ma negli anni dal bancone di “Striscia” sono passati in tantissimi: da Tullio Solenghi a Gene Gnocchi, da Gerry Scotti a Paolo Bonolis e Luca Laurenti, da Ficarra e Picone a Michelle Hunziker, solo per citarne alcuni.
Ma che cos’è “Striscia la notizia”? È un telegiornale satirico che prende dalla cronaca gli spunti per cercare un’altra verità o solo per ironizzare.
E ironica è la consegna del Tapiro d’oro, quello che Valerio Staffelli va recapitando di tanto in tanto. Ma ci sono poi rubriche che durano negli anni, come “Moda caustica”, o le incursioni di Dario Ballantini, grande imitatore di politici. O, infine, gli esperimenti “magici” di Antonio Casanova e le inchieste di Jimmy Ghione. E a me piace anche il Gabibbo, quel pupazzo rosso che parla genovese (Ricci è ligure) e che da sempre anima la sigla di “Striscia”. Ho sicuramente dimenticato qualcuno e mi dispiaccio, ma è così tanto il materiale che ogni sera viene proposto da “Striscia la notizia”.
Chi scrive è da sempre un appassionato del programma, e se anche mi capita di perdere il telegiornale che lo precede, mi piace seguire l’attualità raccontata da “Striscia”. Ma al di là dei conduttori è, credetemi, la grande professionalità di Antonio Ricci quella che rende questo programma vincente nel tempo.