TV Sorrisi e Canzoni

Ho invitato Don Matteo

- di Aldo Vitali av@mondadori.it

A casa mia i giorni peggiori dell’anno sono quelli che precedono il Natale. La tensione è alle stelle, se cade un cucchiaino per terra (può succedere, in quella baraonda) mia moglie salta su, mia figlia esplode, i cani ringhiano. E naturalmen­te quello che fa arrabbiare tutti sono io, l’unico calmo e sorridente (dev’essere la mia natalizia serenità a mandarli in bestia). «Sei lì a ballare in giro senza fare niente, dacci una mano!» urlano mentre impacchett­ano regali o cucinano intingoli tenendo il telefonino appoggiato tra la spalla e l’orecchio. E quando offro la mia disponibil­ità, mi dicono: «Fai questo, svelto!». Ma prima ancora che io abbia cominciato: «Lascia stare, è meglio che ci pensi io, se aspetto te...». Pure mia mamma, che nel resto dell’anno va in giro a dire a destra e a manca che mi vuole bene, prende le distanze. Il nervosismo in certi momenti è così alto che dubito che il giorno di Natale saremo tutti felici e seduti attorno a una tavola imbandita. Mi sembra invece più probabile che la mia famiglia venga convocata in commissari­ato per far chiarezza su una misteriosa sparizione (la mia). Perciò quest’anno al pranzo di Natale ho deciso di invitare Don Matteo (ne parliamo a pagina 16): lui avrà il compito di calmare gli animi e difendermi dalle coltellate (mentre secondo me sulle cose pratiche di casa è abbastanza imbranato). Dimenticav­o: buon Natale a tutti voi.

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