La televisione è tutta in un… Blob
Andato in onda per la prima volta il 17 aprile del 1989, “Blob” è un programma di Raitre nato da Angelo Guglielmi, un grande dirigente Rai, e dai critici cinematografici Enrico Ghezzi e Marco Giusti.
Il titolo della trasmissione deriva da quello originale, “The Blob”, del film “Fluido mortale” mentre il programma è il risultato di un intelligente e studiato montaggio di spezzoni audio e video, tratti dalle trasmissioni delle televisioni nazionali e locali. “Blob”va in onda tutti i giorni alle ore 20, per dieci minuti circa, ed è uno dei programmi più longevi della tv. Infatti, il 17 aprile del 2019 “Blob” ha compiuto 30 anni e ha festeggiato l’incredibile traguardo di 9.268 puntate. D’altra parte, è stato intelligente, davanti alle tante ore di televisione prodotte ogni giorno, lavorare sulle medesime e far nascere un programma ironico, ma anche utile.
Chi scrive, compatibilmente con i propri impegni, ha cercato sempre di guardare “Blob” perché anche chi fa televisione da “Blob” può avere suggerimenti e capire gli eventuali errori che commette. Ricordo che nei primi anni di messa in onda “Blob” era particolarmente “cattivo” nello scegliere pezzi di trasmissione e nel metterle a confronto/scontro con altre. Non credo che oggi la caratteristica sia ancora quella, anche se penso che, comunque, sia un motivo di ragionamento, non solo per chi guarda la televisione ma anche, e molto, per chi la fa. Non va dimenticato però che “Blob” rimane comunque un programma ironico, dissacrante e questo lo si capisce dal montaggio del programma stesso. Nel linguaggio di chi fa televisione, si dice: “Ma che vuoi fare un blob?”, come a dire un montaggio di spezzoni che ottengono effetti satirici e sicuramente ironici.