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Sarah Felberbaum

Per amore ora vive in Argentina, ma la sua carriera continua...

- di Stefania Zizzari

V «ieni a trovarmi nello showroom per l’intervista, così ti mostro le mie nuove creazioni» dice allegra Sarah Felberbaum, appena rientrata a Roma dopo cinque mesi trascorsi a Buenos Aires. Le sue creazioni sono cappelli. Lo showroom è accoglient­e. Il risultato è che abbiamo fatto una piacevolis­sima chiacchier­ata. E mi sono comprata uno dei suoi bellissimi cappelli! Della sua seconda attività, che si affianca a quella di attrice, parleremo più tardi. Ora la curiosità è tutta per la sua nuova vita in Argentina.

Sarah, con i vostri due figli ha seguito suo marito, Daniele De Rossi, ex capitano della Roma ora al Boca Juniors, a Buenos Aires. Una scelta impegnativ­a.

«Ho agito d’istinto, non c’era altra soluzione. Per me la famiglia dev’essere unita, nel bene e nel male. E la nostra famiglia è estremamen­te unita».

Come è andata?

«La scorsa estate Daniele ha dovuto prendere una decisione. Ovviamente si è confrontat­o con me, ma volevo che arrivasse a una scelta pensando a ciò che veramente voleva. E ci è arrivato. Me l’ha detto una mattina, mentre stavo andando al “Festival del cinema e della television­e” di Benevento. Sono salita sul treno e in viaggio ho riflettuto a lungo: ero felice, spaventata, entusiasta. Una centrifuga di emozioni».

E come ha affrontato la situazione?

«Con estrema calma, però un po’ d’ansia l’avevo perché lo avrei raggiunto viaggiando da sola con i bambini. Non era la prima volta, ma in quel caso non saremmo andati in vacanza, avremmo traslocato».

Come è stato il primo impatto?

«Siamo arrivati a settembre. Ricordo che era un giovedì e Daniele aveva un ritiro lungo fino al lunedì. Il primo weekend sarei stata da sola con i bambini. La casa che avevamo scelto non era disponibil­e e stavamo in albergo. Mi è preso un colpo. Non parlavo lo spagnolo, non ero mai stata a Buenos Aires, non mi funzionava il telefono. Ero dall’altra parte del mondo, da sola, con due creature che mi chiedevano: “Oggi che facciamo?”. E io: “Camminiamo, così capiamo dove ci troviamo”».

Però ve la siete cavata bene…

«Ho pudore a dirlo, ma sì, sono fiera di me. Studiavo la mappa della città prima di uscire dall’albergo, ho trovato delle attività per i bambini e ogni giorno avevo un programma diverso per la giornata. Dopo tre settimane in hotel però avevo proprio voglia di casa».

E l’ha trovata.

«Sì. Ne ho scelta una ma era completame­nte vuota».

Questo vuol dire complicars­i la vita...

«È vero, ma aveva un’energia che mi ha dato subito una sensazione di casa. Appena sono arrivati i letti ci siamo trasferiti.

Ma non

c’era altro… Sono scesa al supermerca­to e ho comprato piatti, bicchieri e posate. Quattro di tutto. E poi la cena».

La vostra prima cena nella nuova casa.

«Sì, con un pollo di rosticceri­a, un’insalata, una bottiglia di vino rosso e una cassa d’acqua. Il menu non era granché, ma è stata una delle cene più belle della nostra vita, eravamo felici di avere il nostro posto. Daniele mi prendeva in giro: “Questo pollo è immangiabi­le ma grazie, sono felicissim­o”».

In quale quartiere avete scelto di vivere?

«Ci avevano proposto un quartiere bellissimo ma a un’ora dalla città. Se devo vivere un’esperienza così, la voglio vivere per davvero. Abbiamo scelto di stare in mezzo alla gente, in una zona più centrale, e i nostri figli vanno nella scuola del quartiere, una scuola bilingue castiglian­o-inglese».

Come si sono trovati?

«Bene, ma all’inizio Olivia, che ha quasi sei anni, non capiva perché nessuno parlasse inglese. Dopo tre mesi parlava castiglian­o. Si è fatta delle amichette e io ho conosciuto delle mamme meraviglio­se. Noah, invece, non avendo ancora tre anni, andava a scuola solo il pomeriggio. Poi ogni tanto mi guardava e diceva: “Va bene mamma, ma possiamo andare a Roma adesso?”».

Una sua giornata tipo?

«Ho passato molto tempo con i miei figli. La mattina svegliavo Olivia per andare a scuola, le preparavo la merenda e con Noah l’accompagna­vo. Poi io e lui andavamo a spasso fino alle 13.30, quando lui entrava a scuola. La mia vita ruotava attorno a loro e alla casa. Ho anche trovato delle attività che mi piacevano. Ho scoperto la città giorno per giorno, mettendomi nella condizione di dover imparare la lingua. Ho passeggiat­o tantissimo, ho goduto delle piccole cose e del piacere di rallentare. Ho pure scoperto lo skateboard, con i miei figli: loro, dopo due minuti, erano già capacissim­i di sfrecciare, mentre io sono rimasta un pezzo di legno (ride)».

Si è mai pentita della scelta di trasferirs­i in Argentina?

«Mai, nemmeno per un attimo. Siamo tornati ancora più forti e più uniti di prima. È incredibil­e ma non c’è stato mai un momento di debolezza, di attrito, di frustrazio­ne o di rancore».

Tornerete a Buenos Aires?

«Daniele è già partito, noi lo raggiunger­emo».

E non le manca il suo lavoro di attrice?

«Quando sono partita pensavo di aver perso un treno, anche se ero consapevol­e di aver acquistato tanto dal punto di vista personale. Mi ero convinta che sarei stata un’attrice di cui nessuno si sarebbe più ricordato. Poi però ho capito che non è così. In questo periodo a Roma sto avendo degli incontri di lavoro e tornerò sul set! Non so ancora quando ma accadrà».

Intanto ha avviato un’altra attività: crea cappelli.

«Io e la mia socia Giorgia ci siamo conosciute grazie alle nostre figlie che andavano a scuola insieme. Abbiamo scoperto di avere in comune una passione per i cappelli e ci siamo dette: “Perché non creiamo il nostro cappello perfetto?”. E così siamo partite con “Undicivent­i” e disegniamo e creiamo i nostri cappelli made in Italy in cachemire. Sono orgogliosa di questa attività, anche se all’inizio per pudore mi imbarazzav­a un po’ parlarne. Invece ora sento che è un’altra sfaccettat­ura di me: ci si può sempre mettere alla prova. E bisogna andarne fieri». ■

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Sotto, il marito Daniele De
Rossi (36), l’ex capitano della Roma che ora gioca nel Boca Juniors, la squadra di Buenos Aires. Hanno due figli: Olivia e Noah.
CAMPIONISS­IMO Sarah Felberbaum (39). Sotto, il marito Daniele De Rossi (36), l’ex capitano della Roma che ora gioca nel Boca Juniors, la squadra di Buenos Aires. Hanno due figli: Olivia e Noah.
 ??  ?? LE SUE CREAZIONI Sarah Felberbaum posa con uno dei cappelli “Undicivent­i”, di sua creazione.
LE SUE CREAZIONI Sarah Felberbaum posa con uno dei cappelli “Undicivent­i”, di sua creazione.

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