Piccole donne
Arriva al cinema la nuova versione di un classico ..........
C’è Meg, materna ed elegante, che sogna l’alta società. Poi Jo, il “maschiaccio” di casa, che vuole diventare una scrittrice. Beth, la più timida e gentile. Amy, linguacciuta e capricciosa. Le “Piccole donne” nate nel 1868 dalla penna geniale di Louisa May Alcott, lette e amate da milioni di persone in tutto il mondo, sono al cinema dal 9 gennaio nel nuovo adattamento scritto e diretto da Greta Gerwig.
Nel ruolo di Jo c’è l’attrice Saoirse Ronan, già protagonista del primo film della regista, “Lady Bird” (per cui entrambe sono state nominate all’Oscar), e nel ricco cast spiccano anche grandi nomi come quelli di Laura Dern (è la mamma delle quattro sorelle March) e Meryl Streep (la scorbutica zia March).
“Piccole donne” è un adattamento fedele del romanzo ma non aspettatevi una semplice fotocopia: con qualche piccola aggiunta, la regista è riuscita a rendere il grande classico perfetto anche per i giorni nostri, omaggiando un’autrice che ha segnato l'infanzia di molti.
L’ennesima versione
Quello di Greta Gerwig è solo l’ultimo di una lunga serie di adattamenti per il cinema e la tv, e arriva oltre un secolo dopo il primo, un film muto del 1917 ormai andato perduto.
Tra le trasposizioni più famose ricordiamo quella del 1933, con la straordinaria Katharine Hepburn nel ruolo di Jo. Oppure quella del 1949, in cui una Liz Taylor appena 17enne è Amy mentre Janet Leigh interpreta Meg. O quella più recente del 1994, con Winona Ryder nei panni di Jo, Kirsten Dunst interpreta Amy da bambina e Christian Bale è Laurie.
Ma le “Piccole donne” non sono solo in carne e ossa: negli Anni 80 ne hanno tratto persino due serie animate giapponesi!
Nata per essere Jo
Dalla pubblicazione del romanzo a oggi, tantissime bambine e ragazze si sono identificate in Jo, la sorella March più ribelle e anticonformista che non ha alcuna intenzione di sposarsi e sogna di scrivere un grande romanzo. Anche Saoirse Ronan si è sempre rivista in lei: «Dovevo essere Jo» ha dichiarato l’attrice. Ha scoperto che Greta Gerwig stava lavorando a un nuovo adattamento del romanzo mentre erano entrambe impegnate nel tour promozionale di “Lady Bird”. «Sono andata da lei e le ho detto che sarei stata perfetta come Jo nel suo film. Una settimana dopo mi ha confermato che la parte era mia».
Finzione e realtà
I libri “Piccole donne” e “Piccole donne crescono” sono racconti molto autobiografici: la famiglia dell’autrice aveva problemi economici, Jo è l’alter ego di Louisa May Alcott (che, a differenza della sua eroina, non si sposò mai) e Meg, Beth e Amy sono basate sulle tre sorelle dell’autrice. Una morì davvero di scarlattina, mentre la più piccola, Abigail May, veniva chiamata semplicemente May, anagramma di Amy.
Il nuovo film omaggia l’autrice con ulteriori richiami (non presenti nel libro) alla sua vita e alla storia editoriale del romanzo, fondendo insieme le figure di Jo e della sua “mam
ma” letteraria. Non solo molte battute di Jo vengono direttamente dai diari personali di Louisa May Alcott, ma la vediamo anche scrivere con la mano sinistra quando la destra è troppo indolenzita dopo ore e ore di lavoro. Louisa May Alcott era ambidestra e faceva proprio così.
Un vicino innamorato
Anche chi ha letto il libro tanti anni fa ricorda senz’altro l’amicizia tra Jo e Laurie, il ricco vicino di casa, innamoratissimo della sua migliore amica che però non ricambia i suoi sentimenti. I due si completano: «Jo ha il nome di un maschio, Laurie quello di una femmina» ha detto Greta Gerwig. «In un certo senso, sono l’uno il gemello dell’altra». Una piccola curiosità: fate attenzione ai loro abiti. Nel film si scambiano continuamente i vestiti, e in alcune scene vediamo Jo con la camicia di Laurie e lui con quella di lei. ■