DIAMO I PREMI IN BENEFICENZA
Buonasera dottor Vitali, l’altra sera, a “L’eredità”, a una certa Valentina venivano fatte le seguenti domande: «In che mese finisce l’anno scolastico?», «Di quale città o regione è la canzone “La società dei magnaccioni“?». Domande difficilissime eh? E a una domanda che riguardava il nome di un osso del braccio la stessa Valentina ha risposto: «Il femore». Neanche commento. Ebbene la concorrente in questione ha vinto ben 210 mila euro! Alla faccia nostra che paghiamo il canone Rai per regalarlo a concorrenti dalla cultura non eccelsa, ma soprattutto sapendo che ci sono persone che non arrivano a fine mese, che non hanno lavoro o che addirittura non hanno una casa oppure vivono ancora nelle casette prefabbricate. Fare in modo che il montepremi vada in beneficenza non sarebbe più corretto?
Alessandra
Se la mette così, cara Alessandra, niente da dire: aiutare chi soffre non basta mai. Come darle torto? Ma qui siamo nel campo di un gioco il cui bello sta nel tifare (o meno) per un concorrente e partecipare emotivamente alla sua sfida. Dove non è necessario essere dei cervelloni, infatti la fortuna ha una parte molto forte. Un gioco che serve a intrattenere e a distrarre un po’ dai guai pure chi vive momenti difficili. Anche se, talvolta, dando certe risposte chi vince fa cadere le braccia (dunque ben due... femori).