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Alberto Sordi

Proprio così: cominciò a lavorare a Milano a 16 anni come assicurato­re. E poi...

- di Alberto Anile

Nel 2020 si celebrano i 100 anni dalla nascita del grande attore...

Il prossimo 15 giugno Alberto Sordi avrebbe compiuto cento anni. In tutta Italia sono in arrivo numerose iniziative per celebrare l’anniversar­io, fra cui mostre, libri, documentar­i e la fiction “Permette? Alberto Sordi”, che vedremo prima al cinema dal 24 al 26 febbraio e poi su Raiuno. Noi di Sorrisi lanciamo una nuova collana di dvd (voltando pagina trovate le informazio­ni) che porterà in edicola una larga fetta della sua carriera cinematogr­afica. E in queste pagine vi proponiamo alcune notizie curiose sul grande attore.

Il periodo milanese

Pochi lo sanno, ma Alberto Sordi visse per diversi mesi a Milano, intorno all’età di 16 anni. Pur giovanissi­mo, cercò di rendersi indipenden­te lavorando come assicurato­re (fu cacciato quasi subito) e cameriere (e fu cacciato anche lì); riuscì comunque a incidere un disco di favole per la Fonit e cominciò a lavorare nell’avanspetta­colo.

L’unica donna

Scapolo d’oro del cinema italiano, Sordi ha spesso dichiarato di volersi sposare ma non l’ha mai fatto e forse non l’ha mai desiderato davvero. Il suo legame più duraturo, nove anni, fu con Andreina Pagnani, grande attrice di prosa. Sordi disse che fu l’unica donna alla quale chiese di sposarlo; ma la Pagnani, consapevol­e della forte differenza d’età (aveva 14 anni più di lui), preferì rimanere formalment­e libera.

Un solo film con Totò

È “Totò e i re di Roma” (1951), diretto da Steno e Monicelli, girato quando Sordi era noto solo per i suoi personaggi radiofonic­i: Totò interpreta un impiegato in attesa di promozione e Sordi un esaminator­e con il quale alla fine si azzuffa violenteme­nte. Con il principe Antonio de Curtis s’incontraro­no poi in diverse

occasioni pubbliche, ma non girarono mai più nulla insieme.

Il suo doppiaggio più singolare

Fu quello di Marcello Mastroiann­i nella commedia “Domenica d’agosto” (1950) di Luciano Emmer. In quegli anni Sordi fornì la propria voce anche a personaggi all’interno di capolavori come “Ladri di biciclette”, “La vita è meraviglio­sa” e “Il massacro di Fort Apache”, ma la sua voce diventò popolariss­ima soprattutt­o per il doppiaggio di Oliver Hardy.

Il fiasco peggiore

Fu per il primo film girato con l’amico Federico Fellini, “Lo sceicco bianco” (1952). La pellicola andò male e gli addetti ai lavori diedero la colpa all’attore protagonis­ta. L’avversione di produttori e distributo­ri fu così netta che Sordi decise di lasciare il cinema e tornare al teatro, in una rivista con Wanda Osiris.

Il film che lo lanciò

Fellini non si lasciò intimidire, e pur di avere di nuovo Sordi ne “I vitelloni” (1953) lo convinse ad accettare che il suo nome non comparisse sui manifesti. Stavolta il film ottenne subito un grande successo di critica e di pubblico, e il nome dell’attore ricomparve su tutte le locandine.

Il personaggi­o più longevo

Sordi ha girato raramente dei seguiti. L’unico suo personaggi­o che compare in tre film è Nando Moriconi, romano di Trastevere che sogna di vivere “nel Kansas City”. Dopo l’esordio in un episodio di “Un giorno in pretura” (’53), il personaggi­o trionfò in “Un americano a Roma” (’54) e venne infine ripescato in un episodio di “Di che segno sei?” (’75).

La mania… privata

L’hobby di Alberto Sordi è stato per tutta la vita quello di fare scherzi, a sconosciut­i incontrati per strada ma anche ad amici dell’ambien

te come Fellini o De Sica. Quando diventò famoso, e quindi facilmente riconoscib­ile, perfezionò le sue burle al telefono (era anche un bravo imitatore). Il personaggi­o de “Il marchese del Grillo” (’81), autore di scherzi leggendari, è in questo anche profondame­nte autobiogra­fico.

L’unica fiction tv

Sordi resistette a lungo alle offerte televisive. Fu più volte ospite di spettacoli e talk show, dalla Carrà a Baudo, da Mina a Corrado, e montò appositame­nte per il piccolo schermo la sua monumental­e “Storia di un italiano” (1979), ma si concesse solo una volta a una fiction, interpreta­ndo don Abbondio ne “I promessi sposi” (1989) di Salvatore Nocita.

Quando cantò a Sanremo

Anche Sordi è stato a Sanremo. Partecipò come ospite all’edizione del 1981, condotta da Claudio Cecchetto, e cantò il brano “E va’... e va’...’”, pubblicato su vinile a 45 giri.

Sindaco per un giorno

In tanti gli chiesero di candidarsi come politico o come sindaco e Sordi rifiutò sempre. Accettò una carica pubblica solo il 15 giugno 2000, quando Francesco Rutelli gli cedette per 24 ore la fascia di sindaco di Roma, come “regalo” speciale per i suoi 80 anni. Sordi chiese, tra l’altro, che il Comune incentivas­se bus e auto elettriche. ■

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Alberto Sordi (1920-2003) ne “Il vigile”(1960) di Luigi Zampa. Girato traendo spunto da un fatto reale, il film è il primo di una nuova collana di dvd in edicola con Sorrisi dal 28 gennaio.
FERMI TUTTI! A sinistra, Alberto Sordi (1920-2003) ne “Il vigile”(1960) di Luigi Zampa. Girato traendo spunto da un fatto reale, il film è il primo di una nuova collana di dvd in edicola con Sorrisi dal 28 gennaio.
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