Il genio francese ma un po’ italiano
UNA VERA LEGGENDA. Il suo nome va considerato come tra i più grandi della storia del cinema francese e non solo. Parliamo di Michel Piccoli: attore, regista, sceneggiatore che ci ha lasciato lo scorso 12 maggio a 94 anni. Il grande schermo lo ha reso un gigante, ma avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare musicista: la madre Marcelle era pianista, mentre il padre Henri un violinista. Michel, tuttavia, scelse per sé un altro palcoscenico quando ad appena 20 anni debuttò nel film “Silenziosa minaccia”. A lanciarlo fu però Jean-Luc Godard con “Il disprezzo” del 1963. Piccoli era anche un po’ italiano: fondamentale fu il sodalizio con il regista Marco Ferreri per cui interpretò Glauco, il borghese che si ribella alla sua banale normalità, in “Dillinger è morto” (1969). Ma Ferreri e Piccoli si ritrovarono anche in “La grande abbuffata”. Tra i suoi ultimi film c’è “Habemus Papam” (2011) di Nanni Moretti dov’è il tormentato cardinale Melville appena eletto Papa, ruolo che gli è valso il David di Donatello. Nella sua vita anche tanti amori. Si sposò una prima volta nel 1954 con l’attrice Éléonore Hirt, con cui ebbe la prima figlia Anne-Cordélia. Poi nel 1966 con la cantante e anche lei attrice Juliette Gréco. Infine nel 1978 si risposò con la sceneggiatrice Ludivine Clerc, con cui adottò due bimbi polacchi, Inord e Missia.