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McCartney: rimborsate i fan! Gli organizzat­ori rispondono

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TRA I TANTI CONCERTI che sono stati sospesi quest’estate ci sono anche quelli di Paul McCartney. L’ex bassista dei Beatles era atteso da migliaia di fan a Lucca e Napoli. Nulla da fare per colpa del Covid-19. Solo che, anziché dare un rimborso in denaro, agli spettatori che avevano già comperato il biglietto è stata data la possibilit­à di richiedere un “voucher”: un buono spendibile per un altro concerto. Un meccanismo che all’artista inglese non è piaciuto affatto: «È scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Siamo in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto. A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo. L’organizzat­ore italiano dei nostri spettacoli e i legislator­i italiani devono fare la cosa giusta in questo caso. Questo è un vero insulto per i fan» ha scritto Paul su Facebook. Dall’altra parte, però, c’è la risposta di D’Alessandro e Galli, i promoter che avevano organizzat­o i due concerti: «La scelta del voucher è stata del governo, non nostra. Noi eravamo già pronti a dare i rimborsi. E McCartney sapeva dei voucher» ci spiega Mimmo D’Alessandro. «Il governo ha scelto i voucher per salvare la filiera produttiva: senza questa decisione avremmo rischiato di non avere concerti per quattro o cinque anni. Ma voglio tranquilli­zzare tutti. Nessuno perderà un centesimo: se tra 18 mesi non troverete un concerto sostitutiv­o, lo rimborsere­mo. E se non lo deciderà il governo, lo faremo in autonomia. Teniamo presente che noi stessi abbiamo avuto perdite considerev­oli». Ma c’è la possibilit­à di rivedere McCartney? «Di certo lo ricontatte­remo. E se non tornerà, avrete la possibilit­à magari di scoprire qualche altro grande artista». M. V.

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MIMMO D’ALESSANDRO

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