L’intervista esclusiva alla Valeri...
Caro direttore, salto i complimenti perché scontati (non avrei perso tempo a scriverle se non mi interessasse la rivista e chi la dirige!). Ma ho trovato un po’ stonata l’intervista alla grande Franca Valeri pubblicata nel numero 21 di Sorrisi. Mi spiego. Ho seguito la cerimonia dei David di Donatello e la foto di Franca Valeri trasmessa al momento del premio alla carriera dedicato a lei lascia pensare a una donna con alcuni problemi dovuti alla veneranda età. Poi su Sorrisi leggo una sua lunga intervista, dettagliata di ricordi e pensieri elaborati. Rileggendola attentamente si può dedurre che sia una raccolta di precedenti dichiarazioni messe giù a mo’ di intervista. Mi chiedo, però, perché non essere sinceri? Forse mi sbaglio e sarei sicuramente contento.
Roberto Romano, Perugia
Infatti sia contento, caro Roberto: l’intervista alla grande Franca Valeri l’abbiamo fatta eccome e non si è trattato di un copia-e-incolla di vecchie dichiarazioni. Questo sotterfugio non lo usiamo mai e se per cause di forza maggiore siamo costretti a farlo, lo dichiariamo con onestà. In questo caso abbiamo chiesto a Stefania, la figlia di Franca Valeri, di aiutarci a porre le domande a sua mamma e a ricevere le risposte. Ci è voluto un po’ più di tempo del solito, ma ciò che ha letto è tutto vero, è frutto della prodigiosa memoria della signora Valeri ed è stato raccolto pochi giorni fa. Siamo Sorrisi, non possiamo permetterci di... “imbrogliare”: l’attenzione e la curiosità di lettori come lei non ce lo consentono. (a.v.)
leggiamo Sorrisi da qualcosa come 40 anni (io ne ho 46), siamo abbonati da sempre e non vediamo l’ora di trovare la nostra copia settimanale nella cassetta della posta. Lui era anche un grande appassionato di musica e fino a pochi mesi fa ascoltava i vinili con il suo giradischi...
Fabrizio, Mantova
Noi di Sorrisi, chi lo fa e chi lo legge, siamo una grande famiglia, e anche se di solito non facciamo queste cose, un amico come Rinaldo che per tanti anni ci ha fatto da... sponsor merita un’eccezione. Vi abbraccio tutti e in particolare nonna Bice.