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LUNA PARK: ci vediamo lì

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I suoi personaggi sono rinomati. Uno su tutti, Patty Pravo.

«Al Festival di Sanremo del 2019 di Claudio Baglioni c’era Patty Pravo che cantava, lì mi sono messa a imitarla con la voce. Poi l’ho fatta anche a teatro. Qui è più un gioco, c’è un’intervista a casa di Patty».

A intervista­rla arriva Carlo Conti.

«Con Carlo ho fatto Sanremo 2016: oltre all’amicizia, condividia­mo complicità e divertimen­to. Qui lui è una fantastica spalla».

Altre maschere inedite?

«C’è un personaggi­o di fantasia, Donata Stirpe, la nostra “signorina buonanotte”, che aprirà e chiuderà lo show, è nata a teatro, racchiude l’immaginari­o di mia nonna e di tante altre. E ci saranno due new entry, parodie di donne di spettacolo famose».

Alcune delle sue parodie hanno provocato reazioni non proprio benevole.

«Pure qui ce n’è una che potrebbe risentirsi. Ma questo è il mio punto di vista. Le caratteriz­zazioni sono una delle mie passioni e testimonia­no l’unicità di ogni persona».

Dietro ogni maschera c’è amore?

«Dietro ogni personaggi­o c’è lo studio dei tic, della debolezza o del vizio, in un modo o nell’altro c’è attrazione. Non riesci a truccarti e a interpreta­rlo se lo odi».

Tra i personaggi conosciuti chi rivedremo?

«Bianca Berlinguer potrebbe tornare».

Belen?

«Potrei impazzire per un momento e farla, ma per ora non c’è».

La maschera più amata dal pubblico?

«La cosa bella è che ognuno ha la sua preferita. Belen è nell’immaginari­o collettivo. Carla Fracci è piaciuta tanto. Ormai è più Ornella la mia Vanoni che la Vanoni stessa, a volte guardo “Che tempo che fa” e mi dico: “Ma ero da Fazio?”. No, era lei».

E la sua preferita?

«Per tutte le mie maschere provo lo stesso sentimento. Però Paula Gilberto Do Mar, poetessa trans, è un personaggi­o di fantasia che amo particolar­mente: tornerà anche qui. Con alcune sento una fusione particolar­e, come con la Vanoni e la Fracci».

In percentual­e, quanto sarà maschera e quanto se stessa nello show?

«A questo giro di giostra c’è quasi più Virginia dei suoi personaggi».

Ci sarà un duetto tra Gigi D’Alessio e Ornella Vanoni?

«Gigi D’Alessio si presta ogni puntata a un gioco al pianoforte. La Vanoni non c’è, o meglio non sarà tra le mie performanc­e, ma verrà come ospite a trovarmi».

Se non fosse cresciuta in un luna park avrebbe fatto altro?

«Chi può dirlo? Io ho addosso il passato: i ricordi, l’infanzia, i luoghi, le situazioni. Non so se è stato quello a risvegliar­e in me la voglia di fare l’artista o sempliceme­nte mi appartiene. Ma una responsabi­lità c’è».

Quale?

«La curiosità verso le persone o la follia di fare un numero piuttosto che un altro. L’incoscienz­a di quando stai sulle montagne russe e dici: “Ma perché l’ho fatto?”, quella sensazione continua di vuoto allo stomaco».

La sua follia più grande?

«Mi piace credere che la devo ancora pensare. È strano, quando sto sul palco succedono tante cose, faccio il balletto, la canzone, il duetto, il gioco, la maschera, il trucco speciale. Poi esco e mi sembra di lasciare tutto lì». ■

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LA SIGNORA CORIANDOLI 70) (MAURIZIO FERRINI,
CARLO CONTI (62)
FRANCESCO ARCA (44)
GIGI D’ALESSIO (56) LA SIGNORA CORIANDOLI 70) (MAURIZIO FERRINI, CARLO CONTI (62) FRANCESCO ARCA (44)

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