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I surgelati? Dobbiamo ringraziar­e gli eschimesi (e un canadese)

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SE OGGI POTETE GUSTARVI carne o pesce surgelati, dovete ringraziar­e gli eschimesi. Ma anche il signor Clarence Birdseye, un canadese che copiò il loro metodo per conservare il pesce: scavare buchi nel ghiaccio e mettercelo subito dopo averlo pescato. Nel 1927 Birdseye brevettava una macchina per il congelamen­to e nel 1930 lanciava sul mercato

la prima linea di prodotti surgelati, che comprendev­a filetti di carne e pesce, e inoltre spinaci, piselli e frutti di bosco. Da allora l’offerta si è evoluta dai semplici ingredient­i di base a piatti sempre più complessi. Già durante la Seconda guerra mondiale l’americano W. L. Maxson ebbe l’idea di vendere interi pasti surgelati all’Aeronautic­a militare, e per farlo creò anche un forno superlegge­ro in alluminio e acciaio, che rispettava i rigidi limiti di peso imposti sui velivoli. E negli Anni 50 arrivò il “Tv dinner” (nella foto sotto), un vassoio contenente un pasto completo

da scaldare e consumare di fronte alla tv.

Da noi non ha mai attecchito, grazie alla nostra (benedetta) abitudine di mangiare a tavola tutti insieme, ma in America è ancora popolare. Popolariss­ima anche da noi è invece la pizza surgelata, che in Italia arrivò però con un certo ritardo, perché nelle nostre case non c’erano abbastanza congelator­i: la prima linea di surgelati approderà nei negozi italiani di alimentari solo nel 1964. E un bel giorno i surgelati arrivarono anche nello Spazio: era il 1973 quando, sulla stazione spaziale SkyLab, gli astronauti gustarono un delizioso cocktail di gamberetti surgelati.

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