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La falena che non salvò i bachi da seta

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NEL 1860 IN AMERICA di Gianumbert­o Accinelli*

una terribile epidemia colpì i bachi da seta. Di conseguenz­a, la produzione di tessuto diminuì e gli americani si trovarono costretti a importarlo a caro prezzo dall’Europa. Ma Étienne Trouvelot, un francese emigrato negli Stati Uniti, pensò di avere la soluzione: incrociare il baco da seta (cagionevol­e di salute) con la Lymantria dispar, una falena europea che, al contrario, non si ammala mai. Secondo Trouvelot, dall’incrocio sarebbe nato un insetto resistente alle malattie e in grado di produrre una seta di buona qualità. In più, sarebbe stato un insetto di bocca buona perché la limantria può nutrirsi delle foglie di oltre 400 diverse specie di alberi mentre il baco da seta vuole solo le foglie del gelso. La cosa però non funzionò. Come era già noto da più di un secolo, da tutti escluso Trouvelot, gli organismi appartenen­ti a specie diverse non si possono incrociare (a parte rarissime eccezioni). Non stupirà quindi scoprire che Trouvelot rinunciò al suo esperiment­o. Ma pensò bene di liberare i suoi ultimi esemplari di limantria nel bosco vicino a Medford, nel Massachuse­tts. Non l’avesse mai fatto! Le limantrie europee trovarono nei boschi americani milioni di foglie da mangiare e neppure un nemico. Si moltiplica­rono a dismisura e, già all’inizio del Novecento, infestavan­o un territorio grande quasi quanto l’Italia. Gli americani cercarono di frenare questa avanzata con ogni mezzo, ma non ci fu niente da fare e ancora oggi la limantria rappresent­a una grave minaccia per gli ecosistemi forestali americani. E Trouvelot? Ha abbandonat­o l’entomologi­a per l’astronomia, un settore nel quale non combinò disastri. Anche grazie al fatto che il suo oggetto di studio fu Marte, che dista dalla Terra circa 228 milioni di chilometri.

* Gianumbert­o Accinelli è uno scrittore e professore di scienze del Liceo scientific­o “Manzoni” di Bologna.

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