GIGI D’ALESSIO
Quale dei due programmi la intenerisce di più?
«Sono tutti e due teneri. I bambini lo sono per definizione, con la loro innocenza. Gli over 60 pure, perché tornano bambini e hanno una storia da raccontare. Solo che noi, di spalle, non la conosciamo prima. Cerchiamo di intuirla ascoltando solo la voce».
Ha mai rimpianti o pentimenti nelle scelte?
«A volte sì, resto con il punto interrogativo sul mio team. Ma l’importante non è vincere come giudice, ma far vincere il programma, con la nostra capitana Antonella Clerici».
Quando lei schiaccia il pulsante “Super-Blocco” gli altri si arrabbiano. Loredana Bertè l’altra sera le ha detto: «Ricordami che te devo menà!». L’ha poi picchiata?
«No, perché ci scherziamo su: siamo come fratello e sorella, ci vogliamo bene».
In trasmissione è stato ribattezzato “Gigipedia” per il suo ruolo di memoria storica della musica nostrana. Le piace il nomignolo?
«Mi diverte molto, sì».
Quando è andato da Fiorello a “Viva Rai2!” è stato molto ironico commentando il calo demografico in Italia.
«Ormai a fare figli in questo Paese siamo rimasti solo io e Mario Biondi».
Lei ha cinque figli e il sesto è in arrivo...
«La sesta: con Denise abbiamo scoperto che sarà una femmina, ma non abbiamo ancora deciso il nome».
Chissà come commenterà Fiorello.
«Al solito suo. Mi ha già fatto suonare al semaforo. Forse sperava che mi investissero, ma io sono un artista di strada».
Unico, nella folla. Come in questa cover story.
«Grazie, perché facendomi delle domande mi avete fatto capire voi chi sono».
Grazie a lei, Gigi. Ma possiamo approfittare ancora della sua gentilezza? Camminando camminando, ci è venuto un certo appetito. Che cosa cuciniamo stasera?
«Direi un bel primo di pasta. Prima si fa un soffritto di aglio, olio e peperoncino, poi in padella si buttano tre etti di lupini di mare, si lasciano schiudere con un goccio di vino bianco e con il mestolo si versa questo condimento in un piatto di spaghetti cotti al dente. Alla fine si mette un po’ di prezzemolo a foglie sopra e la cena è pronta». ■