La fedeltà conta persino tra i fiori
di Gianumberto Accinelli*
L’APE DA MIELE è una grande lavoratrice e un insetto fedele. Nel corso di una giornata visita tanti fiori, ma sempre secondo la cosiddetta “costanza florale”: il suo lavoro è cioè guidato dal primo fiore che incontra al mattino. Quelli successivi saranno tutti della medesima specie. Un comportamento vantaggioso per le piante: la maggior parte dei loro granuli pollinici andrà a segno, darà origine a un seme e quindi a un nuovo organismo. Le api da miele, però, non sono tutte uguali; esistono, infatti, diverse sottospecie suddivise per nazionalità, ognuna delle quali possiede delle caratteristiche distintive. Per esempio, l’ape italiana produce un miele molto buono, la tedesca è una grande lavoratrice e così via. Ogni sottospecie ha anche una personale interpretazione sul significato di fedeltà. Secondo la tedesca, il tradimento non s’ha da fare in nessuna occasione! Questa ape è disposta a volare per chilometri pur di rimanere fedele ai primi fiori che ha incontrato. Per altre, come la francese, la balcanica e la spagnola, il tradimento è concesso ma solo in casi eccezionali! Per esempio, quando i fiori della specie visitata per prima sono ormai esauriti. Solo in questo caso si possono assaggiare anche gli altri. Infine c’è la traditrice seriale, l’ape per cui l’infedeltà è una regola, colei che abbandona senza remore il suo fiore per tuffarsi su una corolla più colorata, più profumata e contenente un nettare più dolce. Questa ape è l’ape italiana! Perché la nostra sottospecie si comporta così? Ma perché in Italia c’è una grande ricchezza di vita sia animale sia vegetale, e quindi alla fine della giornata tutti i fiori hanno comunque incontrato almeno un impollinatore. Ecco perché i tradimenti della nostra ape sono solo piccoli e innocenti peccati veniali.