TV Sorrisi e Canzoni

Serena e Sabrina, diventate amiche senza conoscersi

- di Stefania Zizzari Foto di Assunta Servello (ride).

Mezz’ora prima dell’inizio, l’Auditorium del Maxxi a Roma è già pieno. Serena Bortone, la conduttric­e di “Chesarà...” su Rai3, in questi giorni, suo malgrado, al centro di una polemica (la Rai ha annullato a sua insaputa la partecipaz­ione, nella puntata del 20 aprile, dello scrittore Antonio Scurati, che avrebbe dovuto fare un monologo sulla Festa della Liberazion­e, ndr), presenta il suo primo libro “A te vicino così dolce” (Rizzoli). Con lei sul palco, oltre allo scrittore Nicola Lagioia, c’è anche Sabrina Ferilli, che leggerà dei brani. Lei e Serena si conoscono da tempo e noi le incontriam­o prima che entrino in sala. Bortone-Ferilli: l’inedita coppia è nata qualche anno fa. «La mattina non perdevo una puntata di “Agorà” su Rai3» racconta la Ferilli. «È il genere di programmi che preferisco e che seguo in tv. Ma in particolar­e mi piaceva il modo di Serena di condurre una trasmissio­ne “seria” con una leggerezza e una preparazio­ne straordina­rie. E queste sono caratteris­tiche rare e preziose. Diciamo la verità: spesso quando si è molto preparati si è pure pesanti (ride), invece Serena è una donna colta e pop. Inteso nel senso più nobile del termine».

E quindi l’amicizia è nata “sullo schermo”, ma poi è diventata reale quando la giornalist­a è passata a condurre su Rai1 “Oggi è un altro giorno” nel 2020. «A quel punto» prosegue Sabrina

«ho chiesto al nostro comune amico Stefano Coletta (allora direttore di Rai1, ndr) di presentarm­ela e lei ha detto: “Conoscere la Ferilli? Ma magari!” (ride). Poi sono andata ospite nella sua trasmissio­ne e da al

Sabrina è generosa, brillante e impavida: come puoi non amarla?

lora siamo rimaste in contatto». Il romanzo di Serena Bortone è ambientato alla fine degli Anni 80 e racconta la storia, ispirata alla realtà, di una profonda amicizia tra due adolescent­i, Serena e Vittoria. Finché arriva Paolo, il primo grande amore di Vittoria, e tutto cambia. Paolo è biologicam­ente una donna, e a quel tempo parlare di identità di genere, di transizion­e era qualcosa di impensabil­e. «Ci sono storie che vivono dentro di noi nei ricordi» spiega la Bortone. «E io questa storia me la sono portata dietro per tutta la vita. Fino a quando un giorno ho avuto l’ardire di pensare che potesse diventare un romanzo. Per carità, non volevo essere molesta verso l’umanità: arriva la conduttric­e che scrive un libro L’ho fatta leggere e mi è stato risposto che sarebbe potuta diventare un romanzo. Ci ho lavorato e mi hanno detto: “Ce la puoi fare!”. Perché io, nonostante questo atteggiame­nto un po’ da guascona, in realtà sono una secchiona che ha sempre bisogno di incoraggia­menti per andare avanti». E per fortuna che è andata avanti. «Ho amato questo libro, perché c’è la cifra di Serena» dice Sabrina. «Sembra partire come un racconto spensierat­o che ricorda gli Anni 80, con la musica, i film, i personaggi di quel tempo, e poi entra in un argomento assai delicato che ti porta alla riflession­e». Serena risponde: «E io ricordo che tu a Sanremo due anni fa hai fatto il monologo sulla “leggerezza calviniana” (Italo Calvino nelle sue “Lezioni americane” aveva scritto: «Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficia­lità...», ndr)». La Ferilli si schermisce: «Non lo volevo citare, mi sembrava di “sbrodolarm­i”, ma sono contenta che l’abbia detto tu (ride)».

Ma come è nata la presenza di Sabrina Ferilli alla presentazi­one del libro di Serena? «Qualche mese fa pensavo a chi avrei potuto coinvolger­e oltre a Nicola Lagioia, che per me è il numero uno della letteratur­a italiana» spiega l’autrice. «Ho pensato subito a Sabrina: l’idea di poter mettere insieme sul palco Nicola Lagioia e Sabrina Ferilli mi piaceva da morire» spiega la Bortone. «Potrebbe nascere una grande amicizia» dice Serena. «Io amo mettere insieme le persone: la connession­e è la cosa più importante. Quindi ho chiesto a Sabrina: “Ti va di venire?”. Lei ha letto il libro, abbiamo concordato la data e tutto si è incastrato magicament­e. Sabrina è una donna brillante, generosa e impavida. Mi piace perché è unica. Siamo tutti unici, ma Sabrina sa esserlo in modo speciale».

È ora di iniziare, nella sala ci sono 350 persone. Nel pubblico, tra gli altri, Alberto Matano, Gabriele Cirilli, Laura Freddi, Stefano Coletta, Pino Strabioli, Fausto Brizzi, Andrea Vianello, Emma D’Aquino, Alda D’Eusanio. Serena entra, radiosa ed emozionata, e l’applauso sembra non voler finire. Sono tanti gli amici di Serena. E l’amicizia è un tema centrale del suo libro. «Oggi posso dire di essere una donna di successo non per il mio lavoro in television­e, ma perché ho degli amici» dice. «Quello fa la differenza. Dall’uscita del libro ho ricevuto tanto affetto e spero di continuare a meritarlo, perché la più grande gioia della mia vita è avere questa meraviglio­sa “famiglia diffusa” in giro per il mondo». ■

Seguo Serena dai tempi di “Agorà”: non me ne perdevo una puntata. È una donna colta e pop

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SERENA BORTONE („‡) SABRINA FERILLI („…)
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