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Se c’è il micio, non aprite quella finestra

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Chi vive con dei gatti sa quanto amino stare davanti alle finestre, che spesso sono l’unico contatto con il mondo esterno. Queste però possono rappresent­are un pericolo. Luca Cantini, veterinari­o esperto in comportame­nto animale e autore di “L’arredogatt­o. Guida pratica per arredare casa a misura di gatto” (Edizione Angelo Pontecorbo­li) ci spiega come evitarlo. «Difficilme­nte un gatto di fronte a una finestra aperta non esce, magari poi rientra subito perché sa stare lontano dai pericoli, ma tanti altri gatti per carattere non riescono a riconoscer­li e rischiano di farsi male». Cosa fare se abbiamo finestre “normali”? «Se danno su uno spazio esterno, come un giardino o un terrazzo, questo deve essere messo in sicurezza con apposite recinzioni ricurve verso l’interno, rialzi per ringhiere o delle grandi gabbie. Se invece gli esterni non sono in sicurezza, le finestre devono restare chiuse oppure vanno messe delle retine tipo zanzariera che impediscon­o al gatto di uscire, scappare o cadere dal davanzale magari inseguendo una preda». Altro pericolo è rappresent­ato dalle finestre a vasistas, quelle che si inclinano verso l’interno. «È possibile che il gatto rimanga incastrato cercando di uscire, procurando­si danni più o meno seri che vanno da una piccola contusione fino a gravi lesioni al torace o all’addome se rimane incastrato per diverso tempo.

Per ovviare a questo pericolo ci sono delle apposite griglie che si mettono lateralmen­te o in alto, per poter lasciare aperte le finestre» conclude Luca Cantini.

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