La colla che ha reso felici milioni di bambini è nata in Italia
CHI, DA PICCOLO, non si è mai impiastricciato le mani di colla per fare “lavoretti” con carta, nastri, perline eccetera? Una tradizione diventata universale dopo gli Anni 50, quando si diffuse il prodotto inventato sin dal 1942 dal chimico italiano Carlo Oddone e dai suoi colleghi. Questa “colla bianca” sarebbe diventata famosa in tutto il mondo, spesso con il curioso nome di “Vinavil”. Il termine nacque unendo le iniziali della sua denominazione chimica e del luogo dove veniva prodotta in quantità industriale, e significa quindi
“Vinil Acetato a Villadossola”. E proprio nel settembre scorso a Villadossola, un piccolo comune nel Verbano-CusioOssola, si sono festeggiati i 100 anni degli storici stabilimenti chimici. Sono tre le qualità che hanno fatto della colla vinilica una delle invenzioni italiane più diffuse nel mondo: il basso costo, la facilità di utilizzo e il fatto che è atossica (e quindi, appunto, adatta ai bambini). Oggi viene prodotta non solo in Italia ma anche in Canada, Egitto e Stati Uniti. Ha un solo limite: le superfici da incollare devono essere porose per permettere alla soluzione acquosa di impregnarle. Quindi è ideale con carta, stoffa o legno (che rende persino più resistente di quanto non sia in natura!) e molto meno con i metalli o la plastica. Inoltre, quando si asciuga diventa morbida e trasparente, permettendo ai nostri bambini di sbizzarrirsi con le loro creazioni artistiche. O anche di ricoprire le mani di una pellicola semitrasparente che ricorda un altro gioco che avrebbe fatto furore a partire dagli Anni 70, e che si può anche creare in casa aggiungendo alla colla vinilica altri ingredienti come sapone, dentrificio o amido di mais: lo “Slime”. Ma questa è un’altra storia...