Ubuntu è un cinema!
Ecco come trasformare il nostro computer in un server in grado di trasmettere in streaming i nostri contenuti multimediali e di mostrarne tanti altri.
Oggigiorno la condivisione di contenuti multimediali personali è diventata una pratica comunissima. Basti vedere quante piattaforme esistono per farlo, tra quelle generaliste e quelle riservate ai nostri dispositivi mobili. È quindi ovvio voler fare la stessa cosa a casa nostra, creando un vero e proprio server multimediale dal quale attingere contenuti di tutti i tipi e poterli anche trasmettere, per esempio, sul televisore che abbiamo in soggiorno. Per fare questo e altro possiamo affidarci a un software multipiattaforma come Plex, sia nella sua versione base, sia soprattutto in quella denominata Media Server.
Le funzioni principali
In questa guida vedremo entrambe le versioni, anche perché una volta imparato a usare quella più semplice, ritroveremo le stesse funzioni anche in quella avanzata. Quindi, qualunque delle due versioni abbiamo scelto di installare in Ubuntu, avremo accesso a un’ampia libreria di contenuti multimediali, tra film e serie TV. Inoltre potremo aggiungere i nostri servizi online come Disney+ o Netflix per poterli sfruttare direttamente nei computer in cui abbiamo Plex. Avremo anche disponibili numerosi canali televisivi che trasmettono in streaming e, se decideremo di abbonarci, perfino un servizio simile a Spotify, con una ricca libreria musicale.
Plex Media Server
Creare un server multimediale casalingo ha diversi vantaggi. Per prima cosa potremo concentrare tutti i nostri file in un unico dispositivo, per esempio il nostro computer principale, per poi potervi accedere dal televisore di casa, dai nostri telefoni cellulari e dagli altri computer.
Inoltre, l’utente che gestisce il server può decidere con chi condividere i contenuti multimediali. Per esempio, se abbiamo dei figli minorenni potremmo non voler consentire loro l’accesso a certi film. Tra l’altro Plex ci consente di ottimizzare i nostri file multimediali, adattandoli al tipo di dispositivo su cui vogliamo trasmetterli, permettendoci di migliorarne la qualità, e di modificarne facilmente i metadati per poter aggiungere, per esempio, una copertina personalizzata.