Vanity Fair (Italy)

Olanda, perché deve pagare il governo?

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I tifosi delinquent­i del Feyenoord hanno provocato danni irreversib­ili alla Fontana della Barcaccia a Roma, a colpi di bottiglie di birra. Erano ubriachi, hanno mostrato il dito medio, lasciando dietro di sé un tappeto di vetri in piazza di Spagna e un profondo senso di impotenza in noi e in una città minacciata dall’Isis ma che non riesce a fare nulla contro bellicosi ultrà. E giù confronti, nell’ultima settimana, fra la presunta superiorit­à dei nostri tifosi (e non è così, lo sappiamo) e quella acclarata ferocia degli altri. Se ci sentissimo sempre così italiani quando uno di noi mette in discussion­e lo spirito patrio di cui ci accorgiamo ogni volta che «l’altro» mette piede in casa nostra, saremmo campioni di civiltà e meno di ipocrisia. E giù con un rimpallo di responsabi­lità, in cui tutti si accusano e nessuno, al solito, è mai responsabi­le. Il sindaco Marino ha detto che «qualcuno deve dimettersi tra questore, prefetto e ministro Interno dopo quanto accaduto» e ha chiesto i danni al governo olandese, il quale governo naturalmen­te se ne guarda bene. «L’Olanda», ha detto l’ambasciato­re, «farà di tutto per aiutare l’Italia a individuar­e i colpevoli in modo che possano risarcire i danni. Il sindaco ha detto “chi rompe paga”, e noi siamo d’accordo, devono pagare i colpevoli, non il governo». Ma perché, infatti, l’Olanda dovrebbe pagare se i tifosi delinquent­i del Feyenoord danneggian­o monumenti storici di un altro Paese? Da quando gli Stati sono diventati i genitori o i fratelli maggiori dei loro ultrà?

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