Vanity Fair (Italy)

GIOCANDO CON LUI»

«A MIO FIGLIO FACCIO FOTO E FILMINI. MA È PIÙ IMPORTANTE IL DIARIO INTERNO CHE MI COSTRUISCO VIVENDO E

- Weekend.

E il cinema?

aprile uscirà Solo per il

Ancora una commedia, sul genere di quelle americane un po’ “estreme”. Il regista si chiama Kobayashi e viene dagli efetti speciali. Io sono un copywriter che esplode per lo stress e inizia un’avventura rocamboles­ca alla ricerca della normalità. Però adesso sto percorrend­o anche altre strade».

«In

Quali?

«Ho questo progetto Casato 1277, che coinvolge le sartorie Giuliva di Salerno e Santillo 1970 di Catanzaro, oltre a me e a un collaborat­ore di Torino. 1277 sono i chilometri da Catanzaro a Torino. È una riscoperta dell’abito maschile su misura, fatto con tessuti molto pregiati e rari: un mondo che mi afascina».

Lei saprebbe cucire?

«No, però qui faccio ricerca storica. Non sono nostalgico, ma ho una passione per il passato, prima c’era più attenzione, le cose si facevano meglio. Come le auto d’epoca, di cui sono appassiona­to, che venivano assemblate a mano. Un abito su misura è costruito sul tuo corpo, come fosse un guanto, e di solito dura tutta una vita».

Ma costa di più.

«Non è detto: oltre al fatto che dura molto di più, molte volte i prezzi non sono diferenti».

Lei spesso ha girato flm ambientati nei diversi periodi della storia recente: dal punto di vista dello stile, quale decennio preferisce?

«Mi è piaciuta molto l’estetica di 1992, perché là ci sono ancora le scorie degli anni ’80 che a loro volta avevano qualcosa dei Cinquanta: un’allure bellissima, che si sposa alla dinamicità dei ‘90, di una Milano in cui girava tanto danaro. Altri tempi».

 ??  ?? PAPÀ DANDI In alto, una scena di 1992, diretto da Giuseppe Gagliardi.
Qui sopra, con la moglie Claudia Ranieri spinge il passeggino
di Orlando.
PAPÀ DANDI In alto, una scena di 1992, diretto da Giuseppe Gagliardi. Qui sopra, con la moglie Claudia Ranieri spinge il passeggino di Orlando.

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