E PROSTITUTI
L’INDUSTRIA DEI MATRIMONI È CRESCIUTA, TUTTI PARLANO DI MONOGAMIA. PERÒ CONTINUANO AD AUMENTARE PROSTITUTE
Paese africano, un sito di incontri extraconiugali ( Ashley Madison, ndr) sta per quotarsi in Borsa, Tinder e Grindr sono usatissimi». Lei, in generale, li frequenta i social media? «Li spio. Guardo gli altri ma non pubblico niente». Chi spia? «Mi interessano soprattutto le star del web. Tipo Mariano Di Vaio, che è vicino ai 4 milioni di follower su Instagram, quasi come Obama ( 3,8 contro 4,1, ndr). Persone che altrimenti nessuno conoscerebbe, e che invece hanno acquisito un potere enorme. Osservo quali foto postano, quali ottengono più like. Ti rendi conto che la bellezza è uno strumento imprescindibile per ottenere visibilità. Instagram è una gigantesca autorappresentazione, una galleria di facce. Mi a»ascina perché ha fatto parte del mio lavoro: io che ricamo sul divano, e Iva Zanicchi che canta. Potremmo chiamarlo un pre- sel¬e. Non sto cercando di provare che sono più intelligente e che ci esponenziale, con la proliferazione di musei, case d’arte, gallerie. L’arte vuole impazzare e impazza. Vorrebbero fare soldi come la moda, la musica o l’industria del cinema, ma senza aprirsi al pubblico. Lo trovo un po’ ipocrita». Cambio discorso: che e etto le ha fatto Caitlyn Jenner sulla cover di Vanity Fair America? «Un capolavoro di Annie Leibovitz. Yoko Ono e John Lennon ritratti a letto de¬niscono gli anni Settanta, Demi Moore col pancione gli ’80-90, Caitlyn Jenner l’era che stiamo vivendo. Credo che questa copertina abbia normalizzato la transessualità e spero che renda la vita più facile a chi fa i conti con situazioni di grande disagio. Per questo sono grato nei confronti di Bruce-Caitlyn Jenner. Quanto alla sua scelta nello speci¬co, per me si tratta di un caso di competizione tra padre e ¬glia: Kim si è sposata ed è ¬nita sulla copertina di Vogue, lui pur di batterla diventa trans».