Vanity Fair (Italy)

CONTA, LEGAPOUND:

5 milioni di stranieri in Italia, 4 milioni e mezzo di italiani all’estero

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Lega e fascisti partecipan­o attivament­e a queste manifestaz­ioni. Non è la prima volta che accade. All’Infernetto, a Roma, nel novembre scorso, Mario Borghezio gridava al megafono: «Io sono con voi: qui c’è gente pronta a intervenir­e, ci sono braccia, cuori, bandiere e aste più pesanti di queste pronte a difendere il territorio». A Treviso, qualche giorno fa, Forza Nuova Treviso si vantava perché «insieme ai residenti abbiamo impedito la distribuzi­one del cibo ai clandestin­i chiedendo che venisse consegnato agli italiani in difficoltà» (in mezzo al Mediterran­eo, gli scafisti hanno gettato in mare i medicinali contro il diabete di Raghad, bambina siriana di dieci anni, che poi è morta: trovate le differenze). Solitament­e, queste affermazio­ni da profession­isti del fascismo vengono precedute dalla frase: «Non siamo razzisti, ma…», che è come dire «ho tanti amici negri, ma…», oppure «conosco tanti gay, ma…». I commercian­ti della disperazio­ne dicono di parlare in nome del popolo e per il popolo, come Sandro Zaffiri, vicepresid­ente del Consiglio regionale delle Marche, che domenica 19 luglio ha insultato il prefetto di Roma Franco Gabrielli per aver consentito l’accesso di 19 migranti alla struttura di accoglienz­a di Casale San Nicola. «Porco di un comunista al servizio del Pd… attento che ti abbiamo segnato sul nostro elenco, arriveremo, l’olio di ricino te ne daremo tanto» (Vette Altissime, va da sé). Poi, interpella­to dall’Ansa, ha spiegato: «Ho usato parole forti, è vero, ma dall’altra parte ci sono

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