Vanity Fair (Italy)

CON QUELLA FACCIA UN PO’ COSÌ

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Un bambino americano di 8 anni passa 8 ore al giorno davanti a schermi elettronic­i, con effetti nefasti sul cervello, altro che cannabis. I genitori italiani non tirino un sospiro di sollievo perché le tendenze americane diventano ben presto anche le nostre. E del resto, fissati con il cibo come siamo, chissà quanti per far mangiare i figli li fanno ipnotizzar­e dalla Tv accesa e ora anche da un tablet. Lo sguardo dei bambini davanti a uno schermo televisivo è stato colto da Donna Stevens, una fotografa australian­a che ha realizzato recentemen­te una mostra il cui titolo spiega tutto: Idiot Box. Ma oltre ad avere uno sguardo simile a quello di Jack Nicholson al ritorno dalla lobotomia in Qualcuno volò sul nido del cuculo (anche il nostro quando siamo impegnati a giocherell­are con lo smartphone non è da meno), i bambini rischiano obesità, disturbi comportame­ntali e relazional­i, difficoltà del sonno. Sarebbe davvero idiota, però, demonizzar­e l’uso della tecnologia, e vietarla ai bambini, servirebbe solo a renderli dei disadattat­i. Psicologi e pediatri consiglian­o, quindi, non più di due ore giornalier­e davanti a uno schermo e mai prima dei 4 anni. Comunque, come ogni abuso, persino quello di elettrodom­estici «innocui» crea dipendenza ed è sintomo di disagio negli adulti che li utilizzano: durante un’intercetta­zione, il padre della ragazza di Inzago diventata jihadista, che voleva convincere l’intera famiglia a raggiunger­la in Siria, si preoccupav­a con la figlia se una volta laggiù la madre sarebbe riuscita a fare le sue solite « sette/ otto lavatrici al giorno». Altro che droghe pesanti.

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