Vanity Fair (Italy)

Canto la filosofia e l’amore

È il nuovo fenomeno pop francese: PETITE MELLER è cresciuta a pane e Lacan (ma non disdegna Fellini)

- Di FERDINANDO COTUGNO

oce da bambina, aria da Lolita, colori pastello, studi in Filosofia alla Sorbona di Parigi e Baby Love, un singolo irresistib­ile da 1,5 milioni di visualizza­zioni su YouTube. Sono gli ingredient­i del successo di Petite Meller, ex modella e nuovo prodotto da esportazio­ne del pop francese, con l’etichetta di un nuovo genere musicale già pronta: nouveau jazzy pop. «Scrivo le tesi del master in Filosofia e compongo le mie canzoni: la relazione è simbiotica, quello che imparo dai miei studi finisce nelle mie creazioni», racconta. In Baby Love, canta di un amore finito male, parole tristi e ritmo gioioso: «Il tema è come trovare piacere nel dolore, è un concetto che viene da Lacan, la jouissance ». Per ribadire che lei è davvero una studentess­a della Sorbona con un interesse per la psicanalis­i, ha messo sul web una videopillo­la su Freud, una specie di Bignami di un minuto e mezzo con le parole chiave da sapere. E poi c’è il cinema: Petite cita Hitchcock, Fellini e Antonioni tra le sue fonti di ispirazion­e e per il video di Baby Love ha giocato con l’immagine di Brigitte Bardot nel film del 1956 E Dio creò la donna. Per girarlo, è volata in Kenya, la vediamo ballare scortata da due giraffe, circondata dai fenicotter­i rosa e da una scolaresca di bambini. «Ogni videoclip è una mia fantasia cinematogr­afica realizzata». Per verificare se il mix vi piace, guardatela nell’ultima serata del CocaCola Summer Festival, in onda il 30 luglio su Canale 5. Invece, per l’esame finale di questo corso in filosofia pop dovremo aspettare l’inizio del 2016, quando uscirà il suo primo album, Milk Bath. Al momento, Petite ci sta lavorando con Craigie Dodds, già produttore di Amy Winehouse.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy