Vanity Fair (Italy)

COLPO DI FULMINE

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d’Arcano, compresa la capsule Mantero Meets Paola d’Arcano, con tessuti d’archivio della storica azienda sul lago di Como. Il passo femminile e di gusto sartoriale, ritmato da riflessi di pelle oro e da lamine rosé, illumina il prossimo inverno, quello disegnato da una Paola parecchio illuminata: «Chi mi conosce fin da ragazza e m’incontra in questa seconda vita mi dice “Sei di nuovo tu”». Tornata da quale altra? «Ero diventata carrierist­a, incapace di sosta. Persino quando ho rotto il menisco, per sei mesi sono andata in ufficio facendo 4 ore al giorno di fisioterap­ia». Perché? «Forse per non stare con me. Sono sempre stata convinta di essere noiosa. Nei miei pensieri ci sono troppe ricorrenze e schemi rigidi». Paola che si annoia? «Di me stessa, da pazzi». In realtà a travolgerl­a è l’incapacità a rilassarsi: «Entro in una camera d’albergo e chiedo di vederne un’altra, mi tormento da sola». Se non si cambia camera? «Non succede niente, ma fino a che non mi addormento continuo a pensarci». In questa inquietudi­ne esistenzia­le, irrompe l’assoluto equilibrio del signor d’Arcano e buca il sipario: «È la prima persona che mi ha vista, dietro l’ostentata esuberanza». La intuisce, le parla, l’ascolta, la sfida: «Affidati». E lei cambia vita: «Prima c’ero solo io. Mi basavo sulla certezza dei miei pensieri senza essere felice. Ha rotto la fortezza con dolcezza e ha inserito l’ironia». Quella con cui riesce a fermarla nei momenti d’ossessione, a cui Paola evidenteme­nte tende: ribalta la situazione prendendol­a in giro, facendo finta di aiutarla o facendole una parodia, un contropied­e che interrompe il flusso. C’è pure il piano B: «Se sono implacabil­e, mi abbraccia». Finalmente Paola si siede a non fare niente? «Fino in fondo ancora no, ma inizio a sorridere». In cambio: «Mi dedico, Giorgio ha totale priorità. Anche se sono stanchissi­ma e sono le 10 di sera, fermo tutto per cucinare, per non parlare di quanto curo la tavola». Il tema del perfezioni­smo non l’abbiamo eliminato, né la dose di ossessione produttiva, ma è decisament­e cambiato il prodotto: «Fare contento lui». Un giardino di fioritura reciproca. La stilista Paola Vitali con il marito Giorgio d’Arcano, coppia anche nel lavoro: lei disegna le collezioni,

lui le fa da manager.

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