Vanity Fair (Italy)

BASTARDO NASCOSTO,

«SE UNO GUARDA LE PAROLE DELLE CANZONI, OLTRE A INTRAVEDER­E IL MIO LATO CAPISCE CHE DIETRO A TUTTO C’È »

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Lo incontriam­o sul set di un servizio di moda. Jack Savoretti, che è anche volto di Brooksfiel­d, ha buoni motivi per avere gli occhi che brillano. Il suo ultimo album – «Quello della quiete dopo la tempesta», dice il cantautore – è stato lodato dai critici: «Pieno di cuore, ma sempre con un pungiglion­e nascosto». Grazie a uno stile naturale, con invettive romantiche, sospese tra battaglie civili e introspezi­one, Savoretti ha fatto strage di emozioni, sui social e sul palco. Merito di scelte fatte di rapporti umani, e di concerti anche per cinque persone, pur di non sottostare al circus dei programmi Tv («Non mi piace correre, i talent sono come l’autostrada, io voglio potermi Prima della moglie è stata la mamma la sua grande musa. Una modella tedesca appassiona­ta di musica, che conobbe suo padre a Londra. E fu lei a dirgli la frase giusta. «Da ragazzo ero quello che fuggiva, quando le cose diventavan­o complicate. Un giorno mi prese in giro: non ti preoccupar­e, appena anche la musica diventerà difficile, te ne andrai. Uno schiaffo salutare». E così ecco Jack tra i protagonis­ti della nuova musica inglese, con davanti stagioni fitte di date in Europa, incluso un secondo tour italiano (il 1° settembre sarà all’Estathé Market Sound di Milano). Diventato adulto, c’era però ancora da togliersi una soddisfazi­one. Rischiosa.

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