Vanity Fair (Italy)

EVA RICCOBONO

Voglio allattare 3 anni: e allora?

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Perché secondo lei? «Lo striptease maschile nasce negli anni Settanta, ma ci sono voluti quarant’anni perché qualcuno lo raccontass­e a questo modo, come forma di divertimen­to socialment­e accettabil­e, umanizzand­o i corpi di quelli che ne fanno un mestiere». In Magic Mike XXL il suo personaggi­o riprende a fare lo spogliarel­lista dopo che, alla fine del primo film, ha lasciato il palcosceni­co per trovarsi un lavoro normale. Lo convincono gli amici, ma c’è anche un po’ di nostalgia di quella adrenalina lì. A lei è mai capitato? «No, per me quello è un capitolo chiuso e non mi manca. Il tempo in cui ho fatto lo spogliarel­lista è stato divertente: soldi, donne, quel che si dice la bella vita. Avevo 19 anni. Ma, a un certo punto, mi sono accorto che stavo sul filo del rasoio, ho cominciato a chiedermi quando sarebbe iniziato il resto, la seconda parte della mia vita. Non avevo grandi sogni, pensavo che forse avrei potuto iscrivermi all’università e intanto fare il modello per mantenermi agli studi. Fare l’attore non era in programma». Il cinema, invece, le ha portato fama, denaro e anche una moglie. Lei e Jenna Dewan vi siete conosciuti sul set di Step Up nel 2005. E adesso avete una bambina, Everly, di due anni. Che genitori siete? «Io faccio quello che fanno tutti i padri: cerco di dare una mano, ma al centro di tutto c’è Jenna, una forza della natura, una vera guerriera».

Chi cucina a casa? «Entrambi. Ma Jenna cucina vegano, delle cose che io provo a farmi piacere ma non sempre ci riesco ( ride). Io amo hamburger, torte, birra e ogni tanto mi lascio andare, senza farmi troppi problemi».

È vero che suo padre era molto grasso? «Sì, in un momento della sua vita era arrivato a pesare 150 chili. Ma poi ha fatto enormi sacrifici per rimettersi in forma e in salute, adesso sta bene. Vederlo cambiare corpo e abitudini quando era già un uomo di mezza età per me è stata una grande lezione sulla forza di volontà». Nella sua immagine al cinema, il corpo è tutt’altro che secondario. Qual è il suo rapporto con specchio e bilancia? «Io sono sempre stato uno sportivo e allenarmi mi piace pure, ma chiariamo una cosa: essere in forma per Magic Mike o essere in forma normalment­e sono due cose molto diverse. Quando mi sono allenato per Magic Mike, o per mettere su i chili di muscoli di Foxcatcher, usavo il mio corpo per creare un look. Ore di palestra e una dieta infernale. Niente zuccheri, niente carboidrat­i, solo carne e verdure. Avevo male dappertutt­o, ossa e muscoli doloranti, da piangere. È qualcosa che il mio corpo acconsente a fare temporanea­mente, fa parte del mio lavoro e, francament­e, è una parte davvero faticosa e difficile, ma non è né sarà mai il mio stile di vita». Gregory Jacobs mi ha detto che, sul set, tutti voi del cast siete stati a stecchetto con incomparab­ile disciplina: verdure scondite ogni sera. «È l’unico modo per ottenere certi risultati. Infatti, finite le riprese, abbiamo fatto una cena dove ci siamo sfondati di cibo. Io sono stato anche male, una cosa vergognosa!». Tarantino, i fratelli Coen e, in futuro, chissà quanti altri registi di valore la aspettano. Ho voglia di farle una domanda che di solito si fa alle belle donne: un aspetto fisico come il suo rende più difficile farsi prendere sul serio come attore e forse anche come persona?

«All’inizio, l’aspetto fisico è quello che ti apre le porte. Ma più passa il tempo, più tutto si riduce alla tue capacità di comprender­e che cosa si vuole da te e impegnarsi, non mollare mai. Vale per gli uomini e per le donne». Credo ci rivedremo, non mi pare lei abbia la vocazione della meteora. «Speriamo! Magari la prossima volta ci vediamo davanti a un piatto di lasagne, che ne dice?».

« Magic Mike è il film che nessuno ammette di aver visto. E poi alla fine ci vanno tutti»

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